Brusaferro (Iss): «Rt sotto 1 ma è in leggera crescita, bisogna continuare col rigore». Posti letto in difficoltà in 5 regioni. Ecco quali

Brusaferro (Iss): «Rt sotto 1 ma è in leggera crescita, bisogna continuare col rigore». Posti letto in difficoltà in 5 regioni. Ecco quali
«L'Rt è più basso di 1, ma è in leggera ricrescita rispetto alla settimana scorsa. Sono in decrescita le curve per occupazione dei posti letto, e...

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«L'Rt è più basso di 1, ma è in leggera ricrescita rispetto alla settimana scorsa. Sono in decrescita le curve per occupazione dei posti letto, e questo è ovviamente positivo». Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa al ministero della Salute sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.

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Ancora Brusaferro: «L'incidenza in Italia resta ancora molto elevata: 134 ogni 100 mila abitanti, lontani dalla soglia di 50 per 100 mila». In uno scenario di luci e di ombre, «cinque regioni hanno una probabilità superiore del 50% di superare la soglia critica di occupazione posti letto in area medica in 30 giorni e tre regioni per le terapie intensive».

 

«hanno superato il valore 1 di Rt «e questo - dice sempre Brusaferro - segnala la probabilità che i casi aumentino. Altre come Puglia e Basilicata hanno un Rt intorno a 1 e altre vicino a 1. Questo dà un segnale di attenzione perché sono nella fascia di Rt dove il numero di casi tende a non decrescere».

 

Brusaferro continua: «L'incidenza si mostra in calo, ma dobbiamo valutarla con cautela. Una vera valutazione solida dell'andamento durante queste festività la potremo avere solo a metà gennaio. Ad ogni modo, in nessuna regione si è raggiunta l'incidenza per poter passare da fase di mitigazione a contenimento».

 

«Dovremmo raggiungere una copertura di circa il 70% della popolazione per raggiungere l'immunità di gregge, ma tale effetto si vedrà a poco a poco nel corso dei mesi e a medio temine. Nel frattempo c'è un motivo in più per mantenere comportamenti prudenti». Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. 

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Corriere Adriatico