Sotto torchio per oltre otto ore, fino a notte fonda. Per rispondere delle nuove accuse di corruzione e violazione del segreto istruttorio. «Non ha veicolato nessun esposto...
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Ma che per Palamara non sarebbe stata una passeggiata è stato chiaro dopo le prime quattro ore di interrogatorio: «Ci vorrà ancora tempo», ha detto chiaro e tondo Cantone affacciandosi fuori dagli uffici di via Fiorenzo Di Lorenzo, sede della procura perugina. E il tempo se lo sono preso davvero tutto imagistrati perugini, dopo aver aggiunto tre contestazioni all’iniziale accusadicorruzione – per viaggi e ristrutturazioni in cambio di favori – per cui oggi l’ex presidente dell’Anm si presenterà in aula per l’udienza stralcio davanti al giudice Lidia Brutti. Il gip deve decidere quali intercettazioni telefoniche trascrivere, compresa quella che riguarda i colloqui di Palamara con Cosimo Ferri e l’ex ministro Luca Lotti. Ma intanto, appunto, la procura ha aperto due nuovi fascicoli a carico di Palamara: la più recente accusa di corruzione è relativa a quattro weekend trascorsi tra il 2011 e il 2018 con lamoglie, la sua famiglia e Adele Attisani (già indagata come «istigatrice delle condotte delittuose» nel procedimento principale) in un albergo di lusso a Capri in cambio – secondo la procura – di favori al fratello dell’imprenditore proprietario dell’hotel.
Secondo i magistrati di Perugia, poi, l’ex pm avrebbe ricevuto tra il 2018 e l’aprile 2019 due scooter dal titolare di Aureli Meccanica e pure il pagamento di alcune multe. Anche in questo caso per la procura si tratterebbe di un favore in cambio di un presunto interessamento in un processo che vedrebbe coinvolte madre e moglie del proprietario degli scooter. Tutti particolari che i legali dell’ex pm (ora sospeso e senza stipendio) hanno contestato ben prima dell’interrogatorio di ieri: gli avvocati Mariano e Benedetto Buratti e Roberto Rampioni hanno spiegato come le ultime accuse siano relative a «consolidati rapporti di amicizia risalenti nel tempo». E comunque nelle otto ore e mezza di interrogatorio, Palamara ha chiarito come non ci sia stata «nessuna interferenza: tutte le udienze si sono tenute con regolarità». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico