Coronavirus, paesi più a rischio per una seconda ondata dopo l'allentamento delle misure: ecco quali sono

Coronavirus, paesi più a rischio per una seconda ondata dopo l'allentamento delle misure: ecco quali sono
Il coronavirus non è sparito e visto l'aumento dei contagi in paesi che sembravano aver arginato l'epidemia, sembra sempre più evidente...

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Il coronavirus non è sparito e visto l'aumento dei contagi in paesi che sembravano aver arginato l'epidemia, sembra sempre più evidente il ritorno di una seconda ondata. Se gli esperti sembrano essere tutti concordi con questo, va detto che non tutti i paesi avranno lo stesso fattore di rischio, alcuni infatti saranno più colpiti dal ritorno del covid rispetto agli altri. 


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Fra i 45 Paesi maggiormente colpiti dall'epidemia (vale a dire con più di 25mila contagi di covid), 21 hanno allentato le misure di distanziamento. Fra questi, dieci stanno registrando un nuovo aumento dei casi (rispetto alla settimana scorsa) e rischiano una seconda ondata di epidemia, emerge da una analisi del Guardian e dell''Università di Oxford. Fra questi Paesi, ci sono gli Stati Uniti, l'Iran, Arabia Saudita, la Germania e la Svizzera, ma non l'Italia.

Un Paese viene considerato come "rilassato" se il suo indice di rigore sul distanziamento è sotto quota 70, su una scala di 100 messa a punto dai ricercatori della Blavatnik School of Government dell'Università di Oxford tenendo conto di diversi fattori. Il tasso di riproduzione dei contagi in Germania per esempio è arrivato nei giorni scorsi a 2,88 mentre l'indice di rigore scendeva da 73, dell'inizio di maggio, a 50.


Undici Paesi invece, fra cui Spagna e Italia, hanno rilassato le misure di distanziamento, il loro indice di rigore è inferiore a 70, ma continuano a registrare un calo dei casi. Non possono sentirsi al sicuro da una seconda ondata, ma la situazione è migliore. Dei paesi più colpiti dalla pandemia, sette sono ancora sono sotto lockdown, con indice di rigore compreso fra 70 e 80, e continuano a riportare un aumento dei casi. Fra questi vi sono il Brasile, dove malgrado la retorica negazionista del Presidente Bolsonaro i diversi stati mantengono attive le norme sull'isolamento, e l'India. Ma la situazione più grave è quella dei nove paesi che si trovano ancora nella prima fase dell'epidemia, con misure stringenti e casi in drastico aumento, fra cui Bolivia, Argentina e Colombia Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico