Coronavirus, il ministro Speranza: «Stadi e discoteche restano chiusi». Norme anti-Covid fino al 7 ottobre

Coronavirus, il ministro Speranza: «Discoteche e stadi restano chiusi»
«Il Governo nazionale non ha mai riaperto le discoteche, lo hanno fatto alcune Regioni che ne avevano la facoltà ma noi siamo intervenuti per richiuderle. E il Dpcm...

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«Il Governo nazionale non ha mai riaperto le discoteche, lo hanno fatto alcune Regioni che ne avevano la facoltà ma noi siamo intervenuti per richiuderle. E il Dpcm firmato oggi proroga tutte queste misure che erano già in vigore: sono e restano chiusi quindi sia le discoteche che gli stadi». Lo ha detto il ministro della Sanità, Roberto Speranza oggi a Pisa a margine di un'iniziativa elettorale a sostegno dei candidati alle prossime elezioni regionali della lista Toscana civica ecologista che fa parte della coalizione di centrosinistra.


Speranza ha dichiarato oggi che la proroga sarà di 30 giorni: a quanto si apprende, la data di scadenza dovrebbe essere il 7 ottobre, in quanto non è possibile farlo per più di un mese. Tra le poche novità rispetto al Dpcm del 7 agosto scorso, l'autocertificazione per l'ingresso in Italia provenienti da Paesi finora 'off limits' per attestare che si risiederà presso una persona, «anche non convivente», con la quale «vi sia una stabile relazione affettiva».

L'autocertificazione servirà anche per la comunicazione alla Asl e sarà obbligatoria una quarantena di 14 giorni. Gli Stati per cui era vietato l'ingresso in Italia sono: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Serbia, Colombia.

Per tutti gli altri Stati valgono le regole già in vigore: chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna deve fare obbligatoriamente il tampone. Chi arriva da Romania e Bulgaria deve stare in quarantena. In serata Speranza ha ricorda che «Il Governo nazionale non ha mai riaperto le discoteche, lo hanno fatto alcune Regioni che ne avevano la facoltà ma noi siamo intervenuti per richiuderle. E il Dpcm firmato oggi proroga tutte queste misure che erano già in vigore: sono e restano chiusi quindi sia le discoteche che gli stadi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico