Coronavirus, Crisanti preoccupato: «La pandemia non sta rallentando, il prossimo inverno rischiamo». Nuovi positivi pochi ma ancora troppi

Coronavirus, Crisanti preoccupato: «La pandemia non sta rallentando, il prossimo inverno rischiamo»
La pandemia continua a preoccupare gli esperti. Sebbene i casi siano solo leggermente in aumento e la situazione sia decisamente migliore rispetto al mese di marzo, i medici non...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La pandemia continua a preoccupare gli esperti. Sebbene i casi siano solo leggermente in aumento e la situazione sia decisamente migliore rispetto al mese di marzo, i medici non sembrano essere ottimisti. A dare il suo parere è  Andrea Crisanti, consulente della Regione Veneto e direttore del dipartimento di Microbiologia e Virologia all’università di Padova, che in un'intervista al Messaggero si è detto preoccupato.


LEGGI ANCHE: Coronavirus in Italia già a dicembre, lo studio Iss: «Trovate tracce di Covid nell'acqua di scarico di Milano e Torino»

Secondo l'esperto si sarebbe dovuto sfruttare il caldo estivo per portare i contagi a zero, in modo da ridurre al massimo il rischio di una seconda ondata invernale, ma si è ben lontani dal risultato sperato e questo fa temere per l'arrivo dell'autunno. «I nuovi casi sono costanti, non diminuiscono da settimane,  gli scostamenti sono poco significativi. Come è possibile? Qualcosa non sta funzionando». Il medico spiega che è evidente che il virus sia sensibile ai fattori climatici, ma se questo dà una tregua nei mesi estivi potrebbe essere un grande problema per quelli autunnali e invernali.

«Avremmo dovuto sfruttare queste settimane per portare vicino a zero i casi positivi, in modo da ridurre al massimo la base di infetti per quando tornerà il freddo e la situazione climatica sarà favorevole a Sars-CoV-2. Non ci stiamo riuscendo. Non va bene», afferma Crisanti che pone anche il problema sul tracciamento che, dati alla mano, non sembra essere fatto nel modo corretto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico