Coronavirus, Crisanti preoccupato: «La pandemia non sta rallentando, il prossimo inverno rischiamo». Nuovi positivi pochi ma ancora troppi

Coronavirus, Crisanti preoccupato: «La pandemia non sta rallentando, il prossimo inverno rischiamo»
Coronavirus, Crisanti preoccupato: «La pandemia non sta rallentando, il prossimo inverno rischiamo»
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Venerdì 19 Giugno 2020, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 11:03
La pandemia continua a preoccupare gli esperti. Sebbene i casi siano solo leggermente in aumento e la situazione sia decisamente migliore rispetto al mese di marzo, i medici non sembrano essere ottimisti. A dare il suo parere è  Andrea Crisanti, consulente della Regione Veneto e direttore del dipartimento di Microbiologia e Virologia all’università di Padova, che in un'intervista al Messaggero si è detto preoccupato.

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Secondo l'esperto si sarebbe dovuto sfruttare il caldo estivo per portare i contagi a zero, in modo da ridurre al massimo il rischio di una seconda ondata invernale, ma si è ben lontani dal risultato sperato e questo fa temere per l'arrivo dell'autunno. «I nuovi casi sono costanti, non diminuiscono da settimane,  gli scostamenti sono poco significativi. Come è possibile? Qualcosa non sta funzionando». Il medico spiega che è evidente che il virus sia sensibile ai fattori climatici, ma se questo dà una tregua nei mesi estivi potrebbe essere un grande problema per quelli autunnali e invernali.

«Avremmo dovuto sfruttare queste settimane per portare vicino a zero i casi positivi, in modo da ridurre al massimo la base di infetti per quando tornerà il freddo e la situazione climatica sarà favorevole a Sars-CoV-2. Non ci stiamo riuscendo. Non va bene», afferma Crisanti che pone anche il problema sul tracciamento che, dati alla mano, non sembra essere fatto nel modo corretto.
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