Dopo coronavirus, mascherina e contagi, in queste ore, la parola più cliccata del web è congiunti. Il termine cult, pronunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe...
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Un posto, vicino al mare Adriatico, dove - dice il popolo del web - «si può andare senza scuse sull'autocertificazione». Risponde Catia: «Giusto diamoci l'appuntamento lì vicino al cartello, non possono dire che non siamo congiunti». E Moreno che risponde: «Tutti presenti alle 12». «E vaiiiii, tutti a Congiunti» dicono Annarita e Fabrizio. Pietro crea e posta un video con entrate in massa a Congiunti. E giù battute e disquisizioni tra sposati e fidanzati, nonni single accompagnati, mamme separate con amico carissimo, tutti a capire se per loro sono possibili «visite a congiunti».
«Ci stiamo organizzando affinché non si creino assembramenti - ci scherza su il sindaco di Collecorvino, Antonio Zaffiri (nella foto) - Lo so, lo so, la foto con l'indicazione di Congiunti è diventata virale». E lo dice un sindaco che fa politica senza Facebook, Twitter, Instagram, quasi costretto a installare sul telefonino Whatsapp e che si definisce «poco social ma molto sociale». Zaffiri è anche presidente della Provincia di Pescara e ieri era intento a distribuire mascherine gratuite ai residenti della frazione di Congiunti, casa per casa. «Sta migliorando la situazione» risponde alle paure dei suoi concittadini mentre consegna buste con i dispositivi di protezione donate al Comune da un'azienda locale di livello internazionale che produce macchinari per fare pannolini e assorbenti e che, come spiega il sindaco, «ha riconvertito parte della produzione realizzando un macchinario di altissima precisione che produce, appunto, mascherine».
E tutto torna. La frazione di Congiunti porta a scoprire un Comune - Collecorvino - dove ha sede un'azienda leader che, in virtù della sua produzione e del radicamento sul territorio, ha donato al piccolo comune pescarese centomila mascherine. Il prodotto più richiesto del momento. «Siamo stati fortunati, noi - dice il sindaco Zaffiri - l'ad di questa azienda, acquistata per il 70 per cento da imprenditori austriaci, ci ha donato un grosso quantitativo di mascherine che daremo a tutti gli studenti della scuole superiori impegnati con gli esami di Stato, alla Croce Rossa, alla Misericordia, alle case di riposo e alle Rsa». Le mascherine made in Collecorvino sono realizzate, spiega il sindaco, con un tessuto tedesco brevettato: «Metà della produzione va in Germania, metà in Italia».
Quanto a Congiunti, si chiama così perché sul suo territorio si congiungono i fiumi Tavo e Fino che formano il Saline, che poi sfocia al mare. Una frazione famosa per la produzione dello spinacio vestino, «molto richiesto in Germania e Nord Europa perché mantiene le proprietà organolettiche anche per dieci, quindici giorni» spiega Zaffiri. Accanto, la produzione dell'olio aprutino e del tondino del Tavo, una fagiolo bianco tondo dal sapore molto particolare. E dal 2020 i cittadini di Collecorvino ricorderanno, ridendoci su, anche la scadenza del 4 maggio quando Congiunti per un giorno diventò il centro più famoso d'Italia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico