Cina: no ai single. Il partito comunista organizza incontri al buio di massa

Cina: no ai single. Il partito comunista organizza incontri al buio di massa
In Cina i single sono circa 200 milioni: troppi, per il partito comunista. Che corre ai ripari e si prepara ad organizzare incontri al buio di massa. Lo rende noto la stampa...

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In Cina i single sono circa 200 milioni: troppi, per il partito comunista. Che corre ai ripari e si prepara ad organizzare incontri al buio di massa. Lo rende noto la stampa statale di Pechino, che ha pubblicato la notizia intitolandola «La Lega della Gioventù comunista cinese guiderà i giovani nella ricerca dell’anima gemella». Il problema è talmente serio che il Partito si renderà effettivamente disponibile a fornire il proprio aiuto agendo come una sorta di agenzia matrimoniale, con la differenza che tale aiuto sarà più che altro un’imposizione: verranno infatti fornite alle aziende del Paese delle linee guida per far in modo che i single siano costretti a partecipare ad incontri pubblici, veri e propri appuntamenti al buio - organizzati in parchi e stadi - per arrivare a convolare a nozze. «Tutti i single della mia azienda sono stati obbligati a partecipare alla festa, sabato scorso, e agli uomini è stato detto di prendere in braccio una donna, una cosa davvero imbarazzante», ha raccontato Xiao Qiu, impiegato cinese che lavora in una società statale di Nanchino.


Nulla di cui sorprendersi, del resto. Sono già diversi anni che i media del Paese si adoperano per divulgare una campagna mirata ad aumentare il numero di matrimoni tra i giovani, senza risparmiare l’utilizzo di termini dispregiativi come «sheng nu» (ovvero, letteralmente, donna di scarto) per riferirsi ad una ragazza che abbia superato i 27 anni e sia ancora single. Dopo che per oltre trent’anni il Governo cinese ha contribuito ad alimentare una politica di matrimoni ritardati con lo scopo di limitare le nascite, oggi che la legge del figlio unico è stata finalmente messa da parte si ritrova però, inevitabilmente, a fare i conti con le conseguenze del proprio operato.
Il matrimonio «è una questione molto personale», ha dichiarato il dirigente He Junke. Ma forse si riferiva al Partito.

 

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Corriere Adriatico