Dodicenne muore annegata in gita Due anni fa fu allontanata dai genitori

Dodicenne muore annegata in gita, due anni fa fu allontanata dai genitori
PALERMO - La tragedia. La ragazzina di 12 anni morta il 30 aprile scorso annegando nel mare di Campofelice di Roccella (Pa) era stata data in affidamento lo scorso dicembre e da...

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PALERMO - La tragedia. La ragazzina di 12 anni morta il 30 aprile scorso annegando nel mare di Campofelice di Roccella (Pa) era stata data in affidamento lo scorso dicembre e da due anni non viveva con i genitori naturali. Lo scrivono alcuni giornali online. I genitori sono stati avvistati il giorno dopo la disgrazia. Ora la ragazzina è tornata a casa in una bara bianca nella casa del padre e della madre nel quartiere palermitano del Capo. Secondo una prima ricostruzione la ragazzina era in spiaggia con un gruppo di coetanei quando è annegata e la donna che l'aveva in affido era in una casa nelle vicinanze. In due anni i genitori non hanno potuto vederla anche se c'erano dei contatti telefonici. Il procedimento che ha causato l'allontanamento dai genitori è ancora aperto ma il pm ha chiesto l'archiviazione. 


L'avvocato Rosa Garofalo che rappresenta la famiglia della vittima dice: «La situazione è molto complicata. I genitori della ragazzina stanno vivendo una doppia tragedia: quella di non vedere la figlia da due anni e di ritrovarsela morta e peraltro nessuno delle autorità coinvolte in questa vicenda complicata e complessa e dolorosa ha avuto l'accortezza di chiamarli e avvisarli della morte e dare loro qualche risposta e qualche spiegazione. La famiglia ha avuto la notizia dai carabinieri. In questa vicenda sono stati trattati veramente come gli ultimi della Terra e gli ultimi di Palermo». «Vero è che il procedimento davanti al Tribunale per i minorenni è nato per un presunto abuso sessuale ed è vero che per questo procedimento il pm ha chiesto l'archiviazione - aggiunge - È stata una lotta, senza risultato, per fare vedere ai genitori la figlia e avere informazione sulla bambina. È stata affidata senza che vi fosse un progetto e senza un piano d'intervento per consentire un reinserimento familiare anche con contatti in uno spazio neutro. Le ragioni di tutto questo sono ignote. Fino a quindici giorni fa abbiamo chiesto spiegazioni e nessuno ci ha risposto. Adesso queste risposte la famiglia le pretende». 


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Corriere Adriatico