Dodicenne muore annegata in gita
Due anni fa fu allontanata dai genitori

Dodicenne muore annegata in gita, due anni fa fu allontanata dai genitori
Dodicenne muore annegata in gita, due anni fa fu allontanata dai genitori
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Martedì 2 Maggio 2017, 18:20 - Ultimo aggiornamento: 18:36
PALERMO - La tragedia. La ragazzina di 12 anni morta il 30 aprile scorso annegando nel mare di Campofelice di Roccella (Pa) era stata data in affidamento lo scorso dicembre e da due anni non viveva con i genitori naturali. Lo scrivono alcuni giornali online. I genitori sono stati avvistati il giorno dopo la disgrazia. Ora la ragazzina è tornata a casa in una bara bianca nella casa del padre e della madre nel quartiere palermitano del Capo. Secondo una prima ricostruzione la ragazzina era in spiaggia con un gruppo di coetanei quando è annegata e la donna che l'aveva in affido era in una casa nelle vicinanze. In due anni i genitori non hanno potuto vederla anche se c'erano dei contatti telefonici. Il procedimento che ha causato l'allontanamento dai genitori è ancora aperto ma il pm ha chiesto l'archiviazione. 

L'avvocato Rosa Garofalo che rappresenta la famiglia della vittima dice: «La situazione è molto complicata. I genitori della ragazzina stanno vivendo una doppia tragedia: quella di non vedere la figlia da due anni e di ritrovarsela morta e peraltro nessuno delle autorità coinvolte in questa vicenda complicata e complessa e dolorosa ha avuto l'accortezza di chiamarli e avvisarli della morte e dare loro qualche risposta e qualche spiegazione. La famiglia ha avuto la notizia dai carabinieri. In questa vicenda sono stati trattati veramente come gli ultimi della Terra e gli ultimi di Palermo». «Vero è che il procedimento davanti al Tribunale per i minorenni è nato per un presunto abuso sessuale ed è vero che per questo procedimento il pm ha chiesto l'archiviazione - aggiunge - È stata una lotta, senza risultato, per fare vedere ai genitori la figlia e avere informazione sulla bambina. È stata affidata senza che vi fosse un progetto e senza un piano d'intervento per consentire un reinserimento familiare anche con contatti in uno spazio neutro. Le ragioni di tutto questo sono ignote. Fino a quindici giorni fa abbiamo chiesto spiegazioni e nessuno ci ha risposto. Adesso queste risposte la famiglia le pretende». 


 
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