Uccide un'anziana durante la rapina Uomo di 46 anni confessa l'omicidio

Uccide un'anziana durante la rapina Uomo di 46 anni confessa l'omicidio
CATANZARO - Sono bastate poche ore ai carabinieri per risolvere il giallo dell'omicidio di una novantenne, Antonia Rotella,...

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CATANZARO - Sono bastate poche ore ai


carabinieri per risolvere il giallo dell'omicidio di una novantenne, Antonia Rotella, assassinata nel tardo pomeriggio di ieri a Catanzaro da una persona introdottasi nella sua abitazione con lo scopo di rapinarla. I militari del Reparto operativo del Comando provinciale e quelli del Nucleo operativo della Compagnia non soltanto sono riusciti ad identificare il responsabile dell'omicidio, Leonardo Procopio, di 46 anni, con precedenti specifici, ma sono riusciti anche ad ottenere da parte sua una piena confessione.



Un'ammissione che ha riguardato anche un'altra rapina compiuta da Procopio con le stesse modalità circa 15 giorni fa ai danni di un'altra anziana sempre a Catanzaro. Con la differenza che in quel caso la vittima era riuscita a sopravvivere. Ieri sera, invece, per Antonia Rotella non c'è stato nulla fare. Troppo violenta l'aggressione subita dall'anziana ad opera di Procopio e troppo forte la pressione esercitata sulla sua bocca dal bavaglio postole dal rapinatore, al punto da provocarne la morte per soffocamento anche a causa delle cagionevoli condizioni di salute della vittima.



Rotella, più che un assassino efferato, appare comunque come un «balordo» della peggiore specie, sprovveduto e assolutamente privo della capacità di mettere in atto quelle accortezze che gli avrebbero potuto consentire di farla franca. Come spiegare altrimenti i suoi numerosi sopralluoghi nei giorni scorsi per «studiare» il suo campo d'azione e la sua superficialità nel non considerare che la zona era piena zeppa di telecamere installate dai negozi di tutta l'area che lo hanno inquadrato anche ieri pomeriggio? Sopralluoghi compiuti con lo scopo di studiare le abitudini tutt'altro che imprevedibili della vittima, che usciva di rado, anche perchè si muoveva a fatica, e non aveva certo una vita movimentata.



Dopo averlo riconosciuto nelle immagini registrate dalle telecamere, non è stato difficile per i carabinieri rintracciarlo e metterlo di fronte alle sue responsabilità. Per non parlare del fatto che in casa di Procopio i militari hanno trovato, nascosti in un comodino, 1.500 dei duemila euro frutto della vendita ad un «Compro oro», sul cui titolare sono in corso adesso indagini in merito alla regolarità dell'operazione, dei gioielli prelevati dall'abitazione di Antonia Rotella.



Il dato significativo, piuttosto, come ha sottolineato in conferenza stampa il Procuratore della Repubblica aggiunto, Giovanni Bombardieri, è l'efficienza dimostrata dall'apparato investigativo e che è servita a fare rapidamente luce su un episodio criminale che, in caso di mancata risoluzione, avrebbe sollevato sicuramente non poche polemiche in una città come Catanzaro che proprio nella microcriminalità ha uno dei suoi mali endemici. «L'ottimo lavoro compiuto nel caso specifico dai carabinieri - ha detto Bombardieri, facendo riferimento alle polemiche seguite ad alcune rapine avvenute nei mesi scorsi nel capoluogo - dimostra che il territorio della città di Catanzaro è ben presidiato dalle forze dell'ordine e non serve, dunque, militarizzarlo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico