Il cancro lo uccide in poco più di un anno: Alessio aveva solo 21 anni

Il cancro lo uccide in 14 mesi: Alessio aveva solo 21 anni
ZOPPOLA - (E.M.) Addio Alessio, guerriero altruista e giovane...

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ZOPPOLA - (E.M.) Addio Alessio, guerriero altruista e giovane inventore sconfitto dal cancro. È durata quattordici mesi la lotta contro il cancro del 21enne di Murlis. La resa l'altra sera all'area giovani del Cro di Aviano. La comunità di Murlis è in lutto per la scomparsa di Alessio Quattrin, nato il 14 settembre 1997 da mamma Orietta e papà Maurizio. Aveva una sorella più piccola, Martina. Ad accorgersi che qualcosa non andava era stato lo stesso Alessio, nell'agosto del 2016, quando ha scoperto un nodulo sospetto. Ricoverato all'ospedale di Pordenone, la massa gli è stata asportata e la biopsia ha dato esito negativo. Nel settembre 2017, però, Alessio ha iniziato ad accusare mal di schiena. «Il dolore non era forte - racconta la mamma - e si pensava ad uno strappo. Poi la situazione è diventata sempre più pesante e a dicembre l'abbiamo portato in ospedale per i raggi: così i medici hanno scoperto che aveva una grande massa che era cresciuta tra l'intestino e i reni». Alessio ha però proseguito nella lotta come un vero guerriero e a gennaio di un anno fa aveva iniziato la chemioterapia. Nei mesi scorsi si era deciso di effettuare un'operazione, ma la chemio doveva essere smessa per almeno un mese. «Speravamo potesse farcela, ricominciare con la chemioterapia. Ma non ce l'ha fatta». In poche settimane il male ha proliferato e il buio della sentenza era emersa dagli esami. Così Alessio è stato trasportato all'area giovani del Cro di Aviano e l'altra sera i suoi occhi si sono chiusi per sempre. «Solare e forte come un guerriero, non ha mai mollato - continua mamma -: era la sua grande forza d'animo e ci dava coraggio. Era anche altruista e allegro». Alessio era un sognatore che amava la tecnologia. Dopo gli studi in paese, e aver praticato basket con la Polisigma, alle superiori Alessio ha frequentato l'Ipsia a Pordenone, appassionandosi di elettrotecnica. Diplomatosi, cercava lavoro. Poi il male. «Nel frattempo mio figlio coltivava i suoi sogni e ne aveva tanti: era bravo a realizzare i suoi progetti come il sistema di videosorveglianza di casa. Aveva insomma un'indole da inventore e gli piaceva molto la tecnologia innovativa». Un ragazzo dal grande cuore che prima di chiudere gli occhi ha rassicurato la famiglia: «Non ho paura di morire ma di lasciarvi nel dolore». I funerali saranno celebrati oggi.

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Corriere Adriatico