Bottigliate all'amico della madre per gelosia: arrestato un 17enne

Bottigliate all'amico della madre per gelosia: arrestato un 17enne
TERAMO - E’ stata la gelosia nei confronti della madre a scatenare il 17enne che due settimane fa, in via Po, ha colpito con una bottiglia di vetro un pakistano 27enne. Un...

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TERAMO - E’ stata la gelosia nei confronti della madre a scatenare il 17enne che due settimane fa, in via Po, ha colpito con una bottiglia di vetro un pakistano 27enne. Un gesto d’impeto quando ha visto la madre e quello straniero uscire insieme, mentre lui rientrava a casa. I due, in quel momento, non dovevano essere lì, anzi per il ragazzo non dovevano proprio frequentarsi. E così lui non ci ha pensato due volte, ha afferrato una bottiglia e si è scagliato con violenza contro il pakistano, colpendolo alla testa e al collo.


Da ieri il 17enne è rinchiuso nell’Istituto penale per i minorenni di Roma accusato di tentato omicidio. Ad emettere la misura cautelare, eseguita dai Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Teramo comandati dal colonnello Riziero Asci, è stato il Tribunale per i minori dell’Aquila. Tutto è avvenuto la sera dello scorso 19 novembre. In effetti la donna, Teramana e più grande del pakistano, non aveva alcuna convivenza con lo straniero, un ambulante, ma da poco i due si frequentavano. Il figlio, però, non accettava questa situazione. E quando si è trovato faccia a faccia con il 27enne lo ha affrontato con una bottiglia in mano nonostante il “rivale” non abbia avuto modo per difendersi. Ad aiutarlo è stata proprio la mamma del minorenne che immediatamente lo ha accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Mazzini. In un primo momento la situazione del 27enne non era sembrata molto grave, ma il mattino successivo tutto è degenerato e per salvarlo da un’emorragia interna i sanitari hanno dovuto ricorrere a due interventi chirurgici.


Al momento il pakistano è ancora ricoverato in prognosi riservata, ma non rischia più la vita. A causa dell’impeto con cui il minorenne ha messo in atto il gesto, come spiegano gli stessi investigatori, la Procura ha quindi contestato il tentato omicidio. Sono stati i militari della Compagnia di Teramo ad identificare il ragazzo grazie anche all’aiuto della mamma. La donna, infatti, è l’unica testimone di quanto accaduto in via Po ed è proprio lei che ha raccontato ai Carabinieri che è stato suo figlio a colpire il pakistano. Attraverso le tracce di sangue trovate poi sul posto, gli investigatori hanno avuto ulteriori conferme. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico