Bocciata alla scuola media con sei insufficienze, ragazza di 14 anni fa ricorso al Tar e viene promossa

Gli insegnanti avevano deliberato all’unanimità la bocciatura, ma la decisione non è andata giù ai genitori. Così hanno presentato ricorso davanti al Tribunale amministrativo

Bocciata alla scuola media con sei insufficienze, fa ricorso al Tar e ottiene la promozione
  Bocciata in prima media con sei insufficienze, fa ricorso al Tar e ottiene la promozione. Come riporta Il Messaggero, è...

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Bocciata in prima media con sei insufficienze, fa ricorso al Tar e ottiene la promozione. Come riporta Il Messaggero, è successo all’Istituto Comprensivo Statale Tivoli V, di Tivoli Terme, provincia di Roma. La ragazza di 14 anni ha riportato carenze in sei materie (geografia, francese, matematica, scienze, inglese e musica), di cui una grave.

 

 

 

 

Bocciata, il Tar ribalta la decisione

Gli insegnanti avevano deliberato all’unanimità la bocciatura, ma la decisione non è andata giù ai genitori. Così, assistiti dagli avvocati Michele Bonetti e Silvia Antonellis, hanno presentato ricorso davanti al Tribunale amministrativo, chiedendo l’annullamento del provvedimento. I giudici hanno sconfessato la decisione dei professori.

Per i docenti, la bocciatura era dovuta a «risultati complessivamente insufficienti in quasi tutte le discipline... grave insufficienza in inglese e altre insufficienze in geografia, francese, matematica, scienza e musica». I professori hanno sottolineato anche che «nel corso dell’anno la frequenza è stata regolare» e il comportamento «buono», ma l’impegno è stato «scarso e inadeguato, sia nell’esecuzione dei compiti che nello studio».

Cosa ha deliberato il Tar

Il Tar ha dato ragione ai genitori della ragazzina, sostenendo che i docenti non hanno considerato l’intero percorso di studi: «L’alunna, dal primo mese di scuola sino al termine delle lezioni, ha visto incrementare le proprie conoscenze e migliorare i propri voti», nonostante in molti casi non abbia raggiunto la media del 6, si legge nella sentenza. D’altronde, per il Consiglio di Stato «la non ammissione alla classe successiva nella scuola media inferiore deve essere considerata un’eccezione». E i professori devono attivare «specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento»

 

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Corriere Adriatico