Prima di parlare di "tragico incidente" la polizia di Virginia Beach, in Virginia, vuole vederci chiaro. E quindi, invece di archiviare il caso, ha aperto...
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«Per la sua festa lo avevo portato fuori a mangiare una pizza - racconta Chet, che è separato dalla moglie Amanda Ray - e poi eravamo tornati a casa mia, ma quel giorno Brantley era strano, faceva i capricci in continuazione ed era talmente agitato che abbiamo passato quasi tutta la notte in bianco: non si calmava mai, ha pianto per ore e ci siamo addormentati dopo le 5 del mattino. Il giorno dopo mi sono svegliato nel pomeriggio, poco prima delle 17, ma lui non era accanto a me: l'ho trovato nell'asciugatrice della biancheria, era caldissimo, coperto di sudore e non dava segni di vita, non respirava. Ho chiamato subito il 911 e subito dopo Amanda».
Quando l'ex moglie di Chet è arrivata, la polizia e i medici erano già sul posto: Brantley era morto. «Tutto questo non ha senso - dice Amanda - Non riesco a capire come mio figlio sia potuto finire nell'asciugatrice. Non riesco a capire come possa essere morto». Per ora non riescono a capirlo neanche gli investigatori: saranno i risultati dell'autopsia a dare delle risposte su cosa sia davvero successo a Brantley. Del suo decesso, al momento, non si sa ancora neanche l'ora esatta: si sa solo che può essere collocata in un orario imprecisato tra le 5.30 del mattino e le 16.55. Troppo poco, ancora, per fare luce su questo mistero che appare inquietante, anche in considerazione del fatto che al Dipartimento di polizia tengono tutti le bocche cucite.
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Corriere Adriatico