Assessora ha una relazione con il sindaco ed è costretta a dimettersi: Giulia Bandecchi chiede aiuto a Giorgia Meloni

L'assessora di Terricciola, paesino toscano, è la compagna del sindaco. Per un articolo dello statuto di paese, è stata costretta alle dimissioni

Assessora ha una relazione con il sindaco ed è costretta a dimettersi: Giulia Bandecchi chiede aiuto a Giorgia Meloni
Il sindaco di Terricciola ha una relazione e una figlia con l’assessora. Niente di strano fin qui. Per lo statuto statuto del piccolo Comune toscano però, non...

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Il sindaco di Terricciola ha una relazione e una figlia con l’assessora. Niente di strano fin qui. Per lo statuto statuto del piccolo Comune toscano però, non è consentito. Così Giulia Bandecchi, compagna di Mirko Bini, è costretta a dimettersi. Il caso è stato innescato da un esposto dell'opposizione. Per l'articolo 49 dello statuto «non possono contemporaneamente far parte della Giunta comunale ascendenti e discendenti, fratelli, coniugi, affini di primo grado, adottandi e adottati». Per questo, l'assessora (legata al PD) si è rivolta con una lettera a Giorgia Meloni chiedendole di intervenire. «Difenda le donne e le mamme in politica», avrebbe scritto. 

Le dimissioni

Il caso è cominciato con un’interrogazione parlamentare (poi ritirata), presentata al ministero dell’Interno dall’onorevole di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti, che aveva ricevuto segnalazione dai  consiglieri comunali di opposizione della lista “Terricciola sicura”. L’assessora con delega all’urbanistica e ai lavori pubblici ha presentato le dimissioni e nella prossima seduta del consiglio il sindaco dovrà nominare un altro assessore, una donna, riporta La Nazione. «Nel settembre 2023 – spiegano dalla lista di opposizione Terricciola SiCura – abbiamo presentato una istanza al Prefetto riguardante la presunta violazione dello Statuto comunale e del Testo Unico degli Enti Locali relativa alla composizione della giunta comunale di Terricciola, che include due persone conviventi. Attualmente nessuna interrogazione è in discussione presso la Camera dei deputati».

 

 

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Corriere Adriatico