Antonio D'Acci, chi era il macchinista eroe colpito da infarto che ha fermato il treno prima di morire salvando i passeggeri sulla Pescara-Roma

Nato a Foggia, aveva 61 anni e viveva a Termoli

Antonio D'Acci, chi era il macchinista eroe colpito da infarto che ha fermato il treno prima di morire salvando i passeggeri
Antonio D'Acci si trovava alla guida del treno regionale 4193 Pescara - Sulmona, sulla linea Pescara - Roma, quando è stato colpito da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Antonio D'Acci si trovava alla guida del treno regionale 4193 Pescara - Sulmona, sulla linea Pescara - Roma, quando è stato colpito da un infarto che gli è costato la vita. Il macchinista, prima di morire, è riuscito a far frenare il treno mettendo così in salvo gli 87 passeggeri. Un ultimo gesto che ha fatto risuonare il suo nome accompagnato dal titolo di "eroe", per la lucidità mostrata anche in un momento così drammatico. L'uomo è stato soccorso prima dal capotreno e dal personale di bordo, poi dal 118: inutile ogni tentativo di rianimarlo, è deceduto per un infarto fatale. 

Chi era il macchinista eroe

Antonio D'Acci, 61 anni, era originario di Foggia ma viveva a Termoli (Campobasso). All'indomani della morte, è possibile ricostruire momenti della sua vita attraverso i ricordi pubblicati sui social da quanti lo hanno conosciuto. Era sposato e papà di una ragazza che va all'università, appassionato di caccia, è ricordato in numerosi gruppi di ferrovieri e macchinisti in tutta Italia. 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico