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ANCONA -Noi siamo quello che mangiamo. Tutto vero: la nutrizione riveste un ruolo fondamentale sulla qualità della vita, del nostro corpo e della nostra mente. Tanto più in un malato oncologico. «In queste persone, però, lo stato nutrizionale può essere compromesso dal momento che l’assunzione di cibo, spesso e per varie ragioni, può risultare problematica», avverte Claudia Venturini, medico chirurgo, specialista in Scienza dell’alimentazione presso il Centro di Nutrizione clinica dell’Inrca di Ancona. Il motivo? È la malattia in sé che «può determinare, a seconda della fase, deficit di nutrienti essenziali», spiega il medico.
I dettagli. Proprio questi deficit, chiarisce Venturini, «possono portare ad un quadro generale di malnutrizione. Una condizione che, a sua volta, è una malattia nelle malattia». Dunque, in oncologia, il problema della malnutrizione è davvero serio. «È presente alla prima visita nel 52% dei pazienti – sottolinea il medico - specialmente nei pazienti con cancro allo stomaco, al pancreas e all’esofago. Ma anche alla testa e al collo, al polmone e al colon retto. Spesso, tra l’altro, non viene riconosciuta in tempo e, quindi, non viene curata nel giusto modo». Oggi, invece, il cancro «si vince anche a tavola». Postilla significativa: «La malnutrizione non sempre implica la perdita del peso ma può riguardare anche un obeso e deriva in gran parte dal tumore e anche dalle cure. Va poi evidenziato che la chemioterapia e la radioterapia non colpiscono solo le cellule tumorali ma anche quelle sane come dimostrano, per esempio, la caduta dei capelli e la perdita dell’appetito. Mangiare nel modo adeguato, dunque, consente di affrontare il tumore con i migliori risultati». La selezione degli alimenti, infatti, influisce su come fronteggiare la malattia, sugli effetti collaterali delle cure e anche sulla ricomparsa stessa del cancro. Venturini fa il punto: «Molte forme di cancro si associano a perdita di peso che riguarda circa il 40% dei pazienti al momento della diagnosi. Questo fenomeno è determinato da vari fattori e cioè la produzione di sostanze chimiche ad opera delle cellule tumorali, da nausea vomito, stipsi, diarrea e perdita di appetito ma anche dal cattivo assorbimento delle sostanze nutritive, specialmente in conseguenza di interventi chirurgici di rimozione di tratti gastroenterici o agli effetti collaterali di radio e chemioterapia. Infine, tutto questo si lega anche alla difficoltà di masticazione, deglutizione o di percezione dei sapori nonchè alla riduzione stessa dell’appetito».
Ecco una serie di spunti utili per i malati oncologici, tratti, ricorda Venturini, da un manuale pubblicato dall’American Cancer Society per contrastare gli effetti collaterali delle terapie più comuni.
Corriere Adriatico