Alzheimer, quali cibi evitare per ridurre drasticamente il rischio di contrarre la malattia: lo studio

I cibi segnalati sono correlati non solo all'obesità, ma anche all'aumento della resistenza insulinica, dello stress ossidativo e di altri fattori di rischio per la salute

Alzheimer, quali cibi evitare per ridurre drasticamente il rischio di contrarre la malattia: lo studio
Un recente studio pubblicato nel Journal of Alzheimer's Disease mette in luce il legame tra il consumo di cibi dei Paesi con un «modello alimentare...

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Un recente studio pubblicato nel Journal of Alzheimer's Disease mette in luce il legame tra il consumo di cibi dei Paesi con un «modello alimentare occidentale» e l'aumento significativo del rischio di Alzheimer, stimato tra il 40% e il 50%. Gli alimenti più critici risultano essere la carne rossa e gli alimenti ultraprocessati. Dall'analisi emerge che una dieta prevalentemente a base vegetale offre una considerevole riduzione del rischio di sviluppare l'Alzheimer.

Gli autori dello studio, William Grant e Steven Blake, sottolineano che i fattori alimentari chiave associati a un incremento del rischio includono la carne e gli alimenti ultraprocessati e sono correlati non solo all'obesità, ma anche all'aumento della resistenza insulinica, dello stress ossidativo e di altri fattori di rischio per la salute.

 

 

L'impatto della carne sull'Alzheimer, il diabete e l'ambiente

L'analisi rileva un aspetto sociale significativo, evidenziando come cibi più salutari risultino spesso più costosi e che la povertà rappresenti un driver importante dell'Alzheimer negli Stati Uniti. Questo aspetto sociale è ancor più rilevante se si considera che, secondo le previsioni, nei prossimi 15 anni, i tassi di Alzheimer in America potrebbero aumentare del 50% rispetto al 2018.

Recenti studi, inoltre, mettono in evidenza come il consumo di carne, soprattutto quella processata, sia correlato anche all'aumento del rischio di diabete di tipo 2. Ogni porzione quotidiana aggiuntiva di carne processata incrementa il rischio del 46%, mentre quella di carne non processata del 24%.

Il problema del consumo eccessivo di carne non riguarda solamente la salute umana, ma impatta anche sull'ambiente. Altri studi indicano che sostituire almeno la metà della carne con alternative a base vegetale potrebbe ridurre significativamente l'inquinamento da metano entro il 2030.

Gli studiosi suggeriscono che per ridurre il rischio di Alzheimer e promuovere la salute generale, una dieta a basso contenuto di prodotti animali, con un'attenzione particolare a cibi anti-infiammatori e a basso indice glicemico, può risultare benefica.

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Corriere Adriatico