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Alessia Pifferi pensava che sua figlia Diana fosse un «peso». La madre della bambina morta di stenti a 18 mesi dopo essere stata abbandonata per una settimana nella casa di Ponte Lambro (Milano), voleva sentirsi «libera» per qualche giorno dalla responsabilità «di essere una ragazza madre».
Lo aveva raccontato negli interrogatori dopo il ritrovamento del cadavere della bimba in via Parea.
Alessia Pifferi soffre di «evidente instabilità affettiva»
Secondo il gip Fabrizio Filice, la donna soffrirebbe di una «evidente instabilità affettiva recentemente» manifestata «in una forma di dipendenza psicologica dall’attuale compagno, che l’ha indotta ad anteporre la possibilità di mantenere una relazione con lui anche a costo di infliggere enormi sofferenze», culminate nella morte della bambina, riporta Il Corriere della Sera.
Il giudice ha rigettato la richiesta di accesso al carcere del professor Pietro Pietrini, incaricato dalla difesa per redigere una consulenza neuroscientifica e psichiatrica su Alessia Pifferi. Il magistrato non ha ravvisato motivi validi ai fini di una consulenza tecnica sullo stato di salute mentale della donna. Per ora non ci sarebbero infatti elementi che fanno pensare ad eventuali patologie psicofisiche.
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Corriere Adriatico