CHIETI - Si avvicina il processo per l’allenatore di baseball accusato di abusi sessuali su nove piccoli atleti tra gli 8 e i 13 anni. L’uomo, R.F., 52 anni, di...
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Un incubo, secondo l’accusa, andato avanti per anni. Qualche settimana fa la donna si è rivolta ai carabinieri di Sambuceto e ha presentato la denuncia contro l’allenatore. In base all’ultima testimonianza, gli abusi sul ragazzino sarebbero andati avanti per quattro anni, dal 2011 al 2014: prima gli approcci, poi veri e propri rapporti sessuali. Angelo aveva undici anni quando è finito al centro delle perverse attenzione del suo allenatore e si è tenuto tutto dentro per anni, forse un po’ per vergogna e un po’ per timore di non essere creduto. Già, perché quell’allenatore sempre disponibile con i ragazzi e con le famiglie era diventato un punto di riferimento anche per i genitori, che si fidavano di lui.
Quando ha letto su internet e sui giornali la storia dell’allenatore violentatore, Angelo ha trovato finalmente la spinta per sfogarsi con la madre. Secondo le carte dell'inchiesta, R.F. ha abusato dei suoi allievi in diverse circostanze e luoghi: nell’abitazione dell’anziana madre, sul pulmino dopo le trasferte, in auto al termine degli allenamenti, nel bar dell'impianto sportivo di Santa Filomena a Chieti, in una stanza d'albergo in occasione di una trasferta nelle Marche. L’arrestato, difeso dall’avvocato Luigi Antonangeli, avrà venti giorni di tempo per presentare eventuali memorie difensive o istanza per essere interrogato dal pubblico ministero. Poi, salvo sorprese, la Procura chiederà il processo. Credibili clinicamente, cioè attendibili e con la capacità di testimoniare: così la psicologa Gloria Colabufalo ha concluso la perizia sulle otto piccole vittime. Ma c'è di più: dall’incidente probatorio, iniziato il 13 giugno davanti al gip Isabella Maria Allieri, sono emersi i nomi di altri due bambini che avrebbero subito violenze a sfondo sessuale. In tal senso la Procura disporrà ulteriori accertamenti. Per evitare che il prossimo 20 marzo l’indagato torni libero per decorrenza termini, bisognerà stringere al massimo i tempi e arrivare all'udienza preliminare comunque prima di quella data. Le famiglie delle vittime sono rappresentate dagli avvocati Monica D'Amico, Claudia Ottaviano e Teresa Lavitola.
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Corriere Adriatico