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ASCOLI - L’Arengo mette in vetrina gli indici di vulnerabilità sismica delle 13 scuole cittadine sottoposte a verifiche, tra cui anche le 8 sedi che saranno sottoposte ad adeguamenti sismici o ricostruzione (in 2 casi) grazie a finanziamenti ministeriali per circa 33 milioni di euro. L’amministrazione comunale ha deciso, dunque, di informare la cittadinanza sullo stato degli edifici scolastici dal punto di vista della tenuta sismica.
E i risultati vedono, volendo semplificare, 5 sedi in zona “rossa”, ovvero nella fascia con maggiori criticità rispetto alle altre.
La massima trasparenza
Si tratta di una situazione che il sindaco Fioravanti definisce prevedibile e sotto controllo. «La pubblicazione degli indici di vulnerabilità – spiega il sindaco Fioravanti – è un passaggio che abbiamo voluto fare proprio nell’ottica della massima trasparenza di tutto il percorso avviato per risanare le nostre scuole. I risultati sono in linea con quello che si poteva prevedere, considerando che si tratta di edifici comunque datati. Ma questi indici vanno interpretati correttamente: non indicano la necessità di dover sgomberare subito una scuola, ma ne misurano la sua potenziale durata nel tempo.
La scala
Sulla base dei risultati emersi dalle verifiche di vulnerabilità sismica di 13 sedi scolastiche comunali, è stata determinata ora una scala crescente, dalla lettera A alla lettera G, relativa all classe di rischio di ogni edificio. «Una scala che – come precisato dalle motivazioni degli uffici tecnici comunali – serve a determinare l’onere di programmare gli interventi di miglioramento o adeguamento sismico». Ed ecco i dati. Nella fascia G, giudicata più critica, figurano le primarie Don Giussani di Monticelli, Tofare, via Napoli e Don Bosco (in particolare le aule) oltre alla materna di Poggio di Bretta. A scendere, sono nella fascia F la media Ceci (blocco aule), la primaria Sant’Agostino e la palestra della Don Bosco. Scendendo ancora, nella fascia E si collocano la scuola di Venagrande, un’altra parte della materna di Poggio di Bretta e la palestra della Ceci. Nella fascia D, quindi con classe di rischio sempre minore, ci sono la Malaspina e la Collodi. Infine, nella classe C si trovano la primaria di Poggio di Bretta e quella di Villa S’Antonio. A chiudere, al livello di rischio più basso, ovvero la fascia A, figurano la primaria di Marino e la materna di San Gaetano.
Le sedi provvisorie
Intanto, dopo aver incontrato i dirigenti scolastici, il sindaco Fioravanti avvierà ora il confronto con i rappresentanti dei genitori sulla scelta delle sedi provvisorie che ospiteranno gli alunni durante i lavori nei vari plessi. «Sbloccheremo a breve l’avviso – sottolinea Fioravanti – per individuare eventuali edifici privati o pubblici da poter utilizzare. E condivideremo tutte le scelte con dirigenti e genitori. Daremo priorità alle proposte di edifici più vicini possibile alle attuali sedi scolastiche». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico