Ucraina, irruzione choc in diretta tv a Unomattina: mitra alla tempia di un operatore tv marchigiano

Lo scambiano per una spia russa, mitra puntato alla tempia a un operatore televisivo marchigiano in Ucraina in diretta tv
ASCOLI - I militari che fanno irruzione nella camera d’albergo a Dnipro, in Ucraina, dove tutto è pronto per il collegamento televisivo, i mitra puntati contro e...

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ASCOLI - I militari che fanno irruzione nella camera d’albergo a Dnipro, in Ucraina, dove tutto è pronto per il collegamento televisivo, i mitra puntati contro e tanta paura. Le immagini che hanno fatto il giro del mondo e che hanno visto l’inviata Rai Stefania Battistini sfilare con le mani alzate in diretta durante un collegamento con la trasmissione Unomattina, ha avuto per protagonista anche l’operatore televisivo

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ascolano Simone Traini, cameraman della Xentek, la casa di produzione del Piceno, che si è visto scaraventare in terra e puntare contro un kalashnikov. È accaduto ieri mattina, quando in Italia erano le 7 e 30. Dallo studio romano è stato aperto il collegamento con la stanza d’albergo a Dnipro. La telecamera fissa puntata sull’inviata è stata accesa ma sul maxischermo alle spalle di Marco Frittella e Monica Giandotti è comparsa la mano di un militare ucraino che faceva cenno alla Battistini di venire avanti e, un paio di secondi più tardi, si è vista la giornalista procedere, spaventata, con le mani alzate. Quello che non si è visto è ciò che è accaduto dietro la telecamera ai due operatori. 


Traini appunto e l’assistente Mauro Folio, sono stati scaraventati a terra e con la canna di un mitra piazzata a due centimetri dalla testa. Erano stati scambiati per spie russe. «Erano evidentemente molto nervosi, quindi poteva accadere qualunque cosa - ha poi affermato la Battistini -. Dopo circa un quarto d’ora è arrivato il capo della Polizia e siamo riusciti a spiegare chi eravamo e cosa stavamo facendo». 


Durante la diretta tv non si è capito bene cosa stesse accadendo e soltanto poco dopo ci si è resi conto della gravità dell’episodio e di quello che era capitato all’operatore ascolano. A rassicurare tutti è stato Nicola Mestichelli, il fondatore della Xentek, che ha spiegato come Traini e Folio stessero bene spiegando quale sia attualmente la situazione dei due inviati in una zona che, quando i due erano arrivati, non era ancora una zona di guerra. «Erano partiti il 13 febbraio per fare un documentario per Tv7 sulla crisi in Ucraina - ha spiegato Mestichelli -. Sono andati nel Donbass, nessuno di loro si aspettava che esplodesse la guerra. Da quel momento stanno dando in diretta gli aggiornamenti. La situazione è sempre più complicata, stiamo valutando cosa fare nei prossimi giorni».

 

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Corriere Adriatico