ASCOLI - I militari che fanno irruzione nella camera d’albergo a Dnipro, in Ucraina, dove tutto è pronto per il collegamento televisivo, i mitra puntati contro e tanta paura. Le immagini che hanno fatto il giro del mondo e che hanno visto l’inviata Rai Stefania Battistini sfilare con le mani alzate in diretta durante un collegamento con la trasmissione Unomattina, ha avuto per protagonista anche l’operatore televisivo
ascolano Simone Traini, cameraman della Xentek, la casa di produzione del Piceno, che si è visto scaraventare in terra e puntare contro un kalashnikov. È accaduto ieri mattina, quando in Italia erano le 7 e 30.
Traini appunto e l’assistente Mauro Folio, sono stati scaraventati a terra e con la canna di un mitra piazzata a due centimetri dalla testa. Erano stati scambiati per spie russe. «Erano evidentemente molto nervosi, quindi poteva accadere qualunque cosa - ha poi affermato la Battistini -. Dopo circa un quarto d’ora è arrivato il capo della Polizia e siamo riusciti a spiegare chi eravamo e cosa stavamo facendo».
Durante la diretta tv non si è capito bene cosa stesse accadendo e soltanto poco dopo ci si è resi conto della gravità dell’episodio e di quello che era capitato all’operatore ascolano. A rassicurare tutti è stato Nicola Mestichelli, il fondatore della Xentek, che ha spiegato come Traini e Folio stessero bene spiegando quale sia attualmente la situazione dei due inviati in una zona che, quando i due erano arrivati, non era ancora una zona di guerra. «Erano partiti il 13 febbraio per fare un documentario per Tv7 sulla crisi in Ucraina - ha spiegato Mestichelli -. Sono andati nel Donbass, nessuno di loro si aspettava che esplodesse la guerra. Da quel momento stanno dando in diretta gli aggiornamenti. La situazione è sempre più complicata, stiamo valutando cosa fare nei prossimi giorni».