Spinetoli, il parco pubblico distrutto da una banda di teppisti, è allarme

Parco preso di mira dai vandali lungo la Vallata del Tronto
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ASCOLI - Sono tanti, ovunque. Dai vandali i della notte fino a quelli che, sfidando la luce del sole, non si preoccupano nemmeno di essere visti mentre danno sfogo al peggio del peggio. Questa è la battaglia. Salvare le aree verdi cittadine. E i vandali, l’obiettivo. Ma non sarà facile. Non lo è stato fino ad ora e non lo sarà nel prossimo futuro. «Ma bisogna almeno tentare. Un modo deve esserci per prenderli e, quantomeno, costringerli a pagare di tasca propria tutto ciò che distruggono e sporcano. Noi qui veniamo con i bambini e ci siamo stufati di vedere questo scempio». dicono i residenti.

 
I cittadini non ne possono più. Intere famiglie, stanche di vedere il polmone verde del proprio paese in balia dei vandali, pretendono delle risposte chiare da chi comanda e da chi è deputato al controllo. E sono tanti i retroscena da raccontare in fatto di degrado delle aree verdi attrezzate. Così tanti che bisogna scegliere un luogo da cui partire. Il nostro viaggio nel degrado prosegue. Parco di via Cinaglia, zona palazzetto dello sport e scuole, centro cittadino. Pagliare del Tronto. A detta dei residenti un tempo il parco rappresentava il fiore all’occhiello del paese. Oggi, invece, è solo il fantasma di se stesso. Basta andare in un giorno qualunque della settimana, specialmente dopo che ha piovuto, al parco di via Cinaglia che non è difficile incontrare qualche cittadino, con figli al seguito, imbronciato e deluso. Buche, avvallamenti, altalene rotte. Non solo. Un paio di settimane fa qualcuno ha addirittura utilizzato un sacco di iuta (tipico imballaggio che serve per il trasporto del caffè) abbandonato nel bel mezzo del prato come base per uno degli scivoli, visto che la pista finiva nel bel mezzo di una voragine con almeno 20 centimetri di acqua piovana stagnante. Chiaramente, il giorno prima aveva piovuto. E così anche gli altri giochi: buche in ogni dove favoriscono il ristagno di acqua rendendo il parco quasi impraticabile. Insomma, i figli del paese giocano tra una pozzanghera e l’altra, costretti a fare le file per usare una altalena, dove ne erano installate due, mentre lo sguardo dei genitori viene rapito dai lampioni, alcuni dei quali quasi disintegrati a colpi di pietre. 
 

Lasciandoci alle spalle il parco di Spinetoli, arriviamo in via Piediprato, arteria di collegamento tra Spinetoli capoluogo e Villa San Pio X. E qui a sporcare sono gli eco-criminali. Emblematico lo scenario: di fianco ad un cassonetto dell’immondizia, è adagiato ogni sorta di rifiuto, e qualcuno ha pensato bene di lasciare anche una Vespa, totalmente smembrata. Infine arriviamo all’Oasi La Valle. È tenuta bene, in effetti. Se non fosse, però, che dopo aver varcato la soglia di ingresso, più avanti verso il ponticello, i laghetti dove stazionano nutrie, pesci e tartarughe, sono pieni di melma. Sintomo di un certo tipo di incuria che non fa bene alla fauna locale. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico