Aumentano gli abitanti a Porto d’Ascoli. La sinistra accusa, Gabrielli: «Cambieremo il Prg»

Aumentano gli abitanti a Porto d’Ascoli. La sinistra accusa, Gabrielli: «Cambieremo il Prg»
SAN BENEDETTO Villette diventate condomini con conseguente aumento degli abitanti. Un’espansione che però non sarebbe andata di pari passo con la realizzazione di...

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SAN BENEDETTO Villette diventate condomini con conseguente aumento degli abitanti. Un’espansione che però non sarebbe andata di pari passo con la realizzazione di verde e parcheggi. Quanto accaduto nella zona sud della città precisamente nel quadrilatero centrale di Porto d’Ascoli, tanto che si annunciano ricorsi e un percorso costellato di carte bollate.

 

L’iter

Scoppia il nodo del Piano di recupero approvato nel lontano 1983 e scaduto nel 1993. Una vita fa. Nel frattempo la città è cambiata in maniera radicale. In particolare nella zona compresa tra la Statale 16, via Turati, via Chiesa, via Mare si sono registrati numerosi interventi edilizi, che hanno trasformato modeste villette in condomini, autorizzati dallo stesso Piano di recupero scaduto da ben 30 anni. Tre decenni in cui si sono succeduti ristrutturazioni, varianti urbanistiche, aumenti volumetrici comportando un indiscutibile aumento del carico urbanistico e con conseguente aumento del numero di residenti. A tutto questo però non è seguito di pari passo un aumento delle aree da destinare a servizi verde e parcheggi. Un disequilibrio tra servizi e nuove unità immobiliari ancora più evidente con riferimento ai parcheggi, assolutamente insufficienti o di difficile fruizione per le dimensioni limitate. I primi a sollevare la questione sono stati gli uomini di Sinistra italiana.

Situazione che aprirebbe le porte a ricorsi. Soprattutto da parte di coloro che abitano a ridosso di questi nuovi condomini e che si sono visti spuntare come funghi palazzine senza alcun servizio al seguito, quindi prive di zone sosta e di parchi. Soprattutto i parcheggi sono gli standard più tangibili di cui i vicini si trovano a dover fare i conti ogni giorno non trovando più spazi dove parcheggiare la propria auto a fronte di un aumento degli abitanti.

La difesa

Il Comune si difende sostenendo che con il trascorrere dei dieci anni sarebbero scaduti gli standard pubblici ma non le disposizioni di edilizia privata. Come a dire si possono continuare a realizzare condomini e palazzi al posto delle villette, ma non è obbligatorio realizzare verde e parcheggi. «Essendo in corso la redazione del nuovo Piano urbanistico generale – afferma l’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli – le criticità rilevate saranno risolte all’interno nel nuovo strumento urbanistico». Al riguardo il consigliere Canducci fa notare come nessuna sentenza parli di tale differenza, di conseguenza questa situazione sarebbe illogica non potendo realizzare standard pubblici in base agli abitanti presenti attualmente. «La Soprintendenza- afferma Canducci - ha definito come in quello spazio non ci sia più nulla di storico trattandosi di una zona di completamento chiamata a rispettare i parametri. C’è un deficit standard».

 

 

 

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Corriere Adriatico