San Benedetto, Villa Brancadoro è in vendita: si scatena la caccia al compratore

La Villa Brancadoro è in vendita: si scatena la caccia al compratore
SAN BENEDETTO Dopo anni di voci diffuse in città, nei giorni scorsi è stata ufficializzata la vendita di Villa Brancadoro la vendida della quale è stata...

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SAN BENEDETTO Dopo anni di voci diffuse in città, nei giorni scorsi è stata ufficializzata la vendita di Villa Brancadoro la vendida della quale è stata affidata con incarico ufficiale alle agenzie Spina & Marchei. La pubblicazione dell’offerta sul mercato avverrà nel mese di aprile e prevede la vendita dell'intera proprietà. Visto il valore dell’immobile e la sua importanza parteciperanno anche le agenzie immobiliari del Consorzio Aia al quale l’agenzia sambendettese aderisce.

 

Il valore

La proprietà è costituita dalla famosa villa costruita a metà dell’Ottocento grande circa 3mila metri quadrati tra residenze interne, saloni, antiche cantine e scuderie. La villa è in discrete condizioni anche perché ha ospitato fino a non molto tempo fa un ristorante per il quale fu fatta una importante ristrutturazione agli inizi degli anni Duemila. All’interno gli ambienti sono maestosi, in gran parte impreziositi da affreschi del De Carolis e c’è anche una chiesette interna, consacrata.

Suggestiva le antiche cantine con volte a crociera dove venivano sistemati i raccolti del podere della famiglia Brancadoro, oltre alla produzione di vino di qualità che da sempre ha caratterizzato la produzione. Insomma, una villa immersa in un grande parco privato, completamente recintato, delle dimensioni di 22mila metri quadrati circa con moltissime piante ornamentali ad alto fusto. Purtroppo però quella che era nota come la “palma più grande d’Europa” non c’è più perché devastata dal punteruolo rosso. Restano invece le scuderie.

La storia

Villa Brancadoro è legata al nome di Cesare Brancadoro, arcivescovo di Fermo (1755 - 1837), già figlio del Conte Brancadoro e a San Benedetto alla famiglia Costantini Brancadoro che ha dato lavoro a tantissime persone per oltre un secolo e mezzo grazie alla coltivazione di grandi superfici di terreni agricoli che partivano dal mare per arrivare fino a Monteprandone). Ora che è sul mercato a un prezzo top secret ma sembra abbastanza abbordabile per chi potrebbero essere i soggetti interessati, c’è molta curiosità. Magari come successo per la vendita del palazzo Saladini Pilastri di Ascoli Piceno si potrebbe pensare ad una fondazione, un ente statale che abbia intenzione magari di investire in una struttura straordinaria o semplicemente ad un privato o società che potrebbe vedere in questo posto meraviglioso un obiettivo ricettivo. O ancora un hotel di charme e chissà cos’altro. Certamente l'offerta viaggerà su canali nazionali ed internazionali.

 

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Corriere Adriatico