SAN BENEDETTO - Uno sfregio alla cultura e al mondo della disabilità. L’ultimo atto vandalico nel centro rivierasco ha colpito il «piccolo» Principe...
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In viale Secondo Moretti dove sono state installate le prime telecamere questo è solo l’ultimo degli atti vandalici che si registrano, basta infatti spostarsi di qualche metro per osservare come siano stati staccati pezzi decorativi sulla parte posteriore dell’opera in bronzo «Il Saluto di Ubu» di Enrico Baj che richiama ad un lavoro teatrale di Alfred Jarry, fondatore della Patafisica. Ubu, dalla sua postazione in Largo Pietro Micca saluta tutti, turisti e residenti, è lì per offrire un segno di benvenuto e invece ha subìto l’azione incivile da parte di ignoti. I vandali non hanno risparmiato neppure la statua «To see through is not to see into» di Mark Kostabi, L’umanoide con la finestra aperta sul cuore è il simbolo di un’umanità che rischia l’omologazione. Ebbene anche questo angolo artistico è stato privato del percorso sensoriale dedicato a non vedenti ed ipovedenti. Imbrattata poi la fontana che ospita ‘’Allegro’’ l’opera di Ugo Nespolo in viale Secondo Moretti, il basamento è stato rovinato da writers senza scrupoli, come già accaduto per la mostra permanente «Mare Bunazz» dedicata alla tradizione della marineria sambenedettese. Insomma una scia senza fine di inciviltà. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico