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SAN BENEDETTO - «Vorrà dire che installeremo massimo 100 ombrelloni e i turisti che rimarranno senza li manderemo in viale De Gasperi 124».
Clima incandescente nell’incontro svoltosi ieri mattina all’Auditorium dove i concessionari di spiaggia hanno fortemente contestato le modalità illustrate da tecnici e amministrazione comunale per richiedere l’aumento della superficie per l’installazione degli ombrelloni aggiuntivi. Tanto che a mezzogiorno a seduta si è sciolta tra urla e grida.
Una riunione tesa a indicare passaggi e iter per arrivare all’estate mettendosi in regola, dopo che lo scorso anno, in piena stagione i balneari furono costretti a smantellare le prime file di ombrelloni lasciando un’area libera di 25 metri dal bagnasciuga. Un aumento del numero di ombrelloni a patto che sia rispettata la norma igienico -sanitaria che impone un rapporto tra la postazioni installate e i servizi igienici di 100 a 2, ovvero 2 bagni per ogni 100 punti ombra, 4 bagni per oltre 100 ombrelloni fino a 6 bagni in caso di sforamento dei 200 ombrelloni. Servizi che in soldoni significa interventi strutturali vista la necessità di reperire spazi per ulteriori bagni e cabine, quindi investimenti da parte di una categoria che a oggi non avrebbe nemmeno garanzie sul proprio futuro visto che tra circa un anno gli chalet dovrebbero andare all’asta. Ma la contestazione più grande, sollevata a gran voce ieri mattina, è stata la richiesta di adeguarsi al Piano spiaggia del 2010, quando i propri stabilimenti già si sarebbero adeguati al Piano precedente.
«Abbiamo dovuto togliere file di ombrelloni in piena estate - ha tuonato Giuseppe Ricci dell’Itb - quando noi già c’eravamo adeguati al Piano precedente.
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Corriere Adriatico