San Benedetto, finisce tra urla e grida il summit tra chalet e Comune. Taglio ombrelloni, il clima si fa incandescente

San Benedetto, finisce tra urla e grida il summit tra chalet e Comune. Taglio ombrelloni, il clima si fa incandescente
San Benedetto, finisce tra urla e grida il summit tra chalet e Comune. Taglio ombrelloni, il clima si fa incandescente
di Alessandra Clementi
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Sabato 21 Gennaio 2023, 03:05

SAN BENEDETTO - «Vorrà dire che installeremo massimo 100 ombrelloni e i turisti che rimarranno senza li manderemo in viale De Gasperi 124».

 

Clima incandescente nell’incontro svoltosi ieri mattina all’Auditorium dove i concessionari di spiaggia hanno fortemente contestato le modalità illustrate da tecnici e amministrazione comunale per richiedere l’aumento della superficie per l’installazione degli ombrelloni aggiuntivi. Tanto che a mezzogiorno a seduta si è sciolta tra urla e grida. 

Una riunione tesa a indicare passaggi e iter per arrivare all’estate mettendosi in regola, dopo che lo scorso anno, in piena stagione i balneari furono costretti a smantellare le prime file di ombrelloni lasciando un’area libera di 25 metri dal bagnasciuga. Un aumento del numero di ombrelloni a patto che sia rispettata la norma igienico -sanitaria che impone un rapporto tra la postazioni installate e i servizi igienici di 100 a 2, ovvero 2 bagni per ogni 100 punti ombra, 4 bagni per oltre 100 ombrelloni fino a 6 bagni in caso di sforamento dei 200 ombrelloni. Servizi che in soldoni significa interventi strutturali vista la necessità di reperire spazi per ulteriori bagni e cabine, quindi investimenti da parte di una categoria che a oggi non avrebbe nemmeno garanzie sul proprio futuro visto che tra circa un anno gli chalet dovrebbero andare all’asta. Ma la contestazione più grande, sollevata a gran voce ieri mattina, è stata la richiesta di adeguarsi al Piano spiaggia del 2010, quando i propri stabilimenti già si sarebbero adeguati al Piano precedente. 
 
«Abbiamo dovuto togliere file di ombrelloni in piena estate - ha tuonato Giuseppe Ricci dell’Itb - quando noi già c’eravamo adeguati al Piano precedente. I bagni sono più che sufficienti, vorrà dire che metteremo solo 100 ombrelloni. Io non mi adeguo per poi cedere il mio chalet a riciclatori o alla mafia». Immediata la replica dell’assessore Bruno Gabrielli: «Fate come volete, noi abbiamo trovato una soluzione se non vi sta bene non adeguatevi. Poi se vi denunciano non vi lamentate. La scorsa estate ci avete implorato di trovare una soluzione e ora non vi va bene. Dove eravate quando veniva stilato il Piano del 2010?». Parole che non sono affatto piaciute ai concessionari che hanno ribattuto: «Ci state imponendo un adeguamento con regole che in realtà balneari come Rimini, Senigallia e la stessa Cupra non esistono. Se tutti i concessionari metteranno solo 100 ombrelloni i turisti li manderemo in Municipio e ci parlerete voi, sarà una bella figura per tutta la città».

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