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SAN BENEDETTO - Il sacchetto dei rifiuti dove lo metto? È questo il dilemma di fronte al quale si trova il Comune di San Benedetto a seguito dell’assenza di spazi dove conferire che ha imposto di portare l’indifferenziata fuori provincia con un costo che supera il doppio di quello del passato. Questione affrontata martedì sera in maggioranza e che tornerà in discussione domani alla presenza dell’amministratore delegato della Picenambiente Leonardo Collina.
Le motivazioni
C’è stato un problema che ha riguardato l’impianto per il Trattamento meccanico biologico presente a Relluce e che richiede una manutenzione importante. A questo si è aggiunto l’assenza di spazi e quindi di vasche dove conferire.
Le polemiche
Altro argomento che divide la politica picena è quello del biodigestore che già in sede di assise ha visto a favore il giovane consigliere Simone De Vecchis contro il collega Paolo Canducci che ha parlato di un intervento che sarebbe sproporzionato e inutile. Lo scorso anno vennero votati gli indirizzi del piano d’ambito scegliendo la strada del biodigestore di Relluce, attraverso il quale l’umido viene trasformato in gas, mentre per quanto riguarda le discariche resterebbe la scelta tra la vasca zero di Geta a Poggio di Bretta per 900mila metri cubi e la discarica di Relluce. Intanto Geta avrebbe fatto sapere che in caso di realizzazione della vasca zero cederebbe tutto ad Ascoli servizi e a Picenambiente. Altra partita si gioca sul terreno del Pnrr che anche per i rifiuti ha previsto per il territorio Piceno 36milioni di euro, da dividere in 18milioni per eventuali investimenti sull’installazione di isole ecologiche e per dare il via al nuovo sistema di tariffa puntuale.
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Corriere Adriatico