Infermiera e operatrice sanitaria accusate della morte di un’anziana. Manca il collegamento telematico, salta il processo

Il tribunale di Ascoli
SAN BENEDETTO - Un’infermiera e un’operatrice socio sanitaria dell’ospedale di San Benedetto sono accusate di omicidio colposo per la morte dell’anziana di...

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SAN BENEDETTO - Un’infermiera e un’operatrice socio sanitaria dell’ospedale di San Benedetto sono accusate di omicidio colposo per la morte dell’anziana di 89 anni deceduta nel gennaio del 2018 a seguito di una brutta caduta dalla barella mentre era in osservazione al pronto soccorso del nosocomio sambenedettese. 



Le imputazioni
Era fissata per ieri mattina l’udienza preliminare davanti al gup Rita De Angelis per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio delle due imputate dopo che, in un primo momento, la Procura al termine dell’inchiesta, anche sulla scorta delle risultanze della perizia del consulente tecnico, aveva chiesto l’archiviazione oltre che per l’infermiera e l’operatrice sanitaria anche degli altri indagati che in un primo momento erano finiti nell’inchiesta.

A seguito dell’opposizione all’archiviazione presentata dai legali dei familiari dell’anziana, il gip Annalisa Giusti rimandò gli atti alla Procura disponendo la formulazione dell’imputazione per omicidio colposo per l’infermiera e l’operatrice sanitaria poiché ritenute con la loro condotta presunte responsabili della morte dell’anziana che, dopo essere stata sottoposta agli esami radiologici per la lombalgia di cui soffriva e che l’aveva costretta a letto da una ventina di giorni, cadde dalla barella che era stata lasciata con le sponde abbassate. A seguito della caduta la donna riportò un trauma cranico e cervicale che, secondo l’accusa, ne provocò il decesso. 


La rete


Purtroppo però, un problema tecnico non ha consentito ieri lo svolgimento dell’udienza preliminare che si sarebbe dovuta svolgere in via telematica per dare la possibilità di partecipare anche al difensore di una delle imputate in collegamento da Napoli e dei legali dei familiari da Milano. Purtroppo, nonostante i numerosi tentativi del tecnico presente in tribunale ad Ascoli, sia l’avvocato di una delle imputate che uno dei due nominati dalle parti civili sono riusciti a collegarsi. Pertanto, dopo o oltre un’ora, il giudice ha deciso il rinvio al 15 aprile.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico