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SAN BENEDETTO - Alle 5 del mattino. No, non è la poesia di Lorca - quelle erano della sera - ma l’orario nel quale sono state elevate le multe ai fedeli che hanno partecipato alla conclusione della Novena al Paese Alto, lo scorso 8 dicembre. Le notifiche stanno arrivando in questi giorni e, se Dio forse darà merito alla fede di chi si è alzato all’alba per rinnovare il voto alla Madonna, la Ztl che già tanti malumori ha già sollevato non sarà certo ulteriormente benedetta.
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L’iniziativa
Coloro che sono incappati nelle multe antelucane, ovviamente, non l’hanno presa bene. «Siamo moto dispiaciuti - dicono alcuni di coloro che dovranno ora versare 70 euro e non soltanto perché si dovrà pagare ma un po’ per come è stata gestita la cosa».
Le motivazioni
«Abbiamo scaricato i nostri genitori o i disabili o, coloro che hanno preso la multa sono persone non più giovanissime - continua Menzietti -. Brucia il fatto di dover pagare e ancora questa sensazione non passa. Anzi, con l’arrivo della notifica, si è rinvigorita». Tutta colpa della telecamera che, implacabile, ha immortalato chi si è permesso di attraversare il varco. Ora quindi l’unica strada sarebbe quella di fare ricorso, sempre dopo aver saldato il conto ma le modalità con le quali è stata realizzata la Ztl lasciano pochi spazi a una vittoria semplice. Altro sarebbe appunto promuovere una class action, supportata, magari, da un avvocato che volesse prendere a cuore la vicenda e trovare le motivazioni per far sì che la storia non si ripeta. «Insieme ad altri sarei disposto - dice Menzietti - semplicemente perché ho trovato la multa davvero vessatoria nei confronti dei cittadini che volevano soltanto fare un atto di carità». Carità materiale invece che finirà invece nelle casse comunali e continuerà ad alimentare una polemica mai sopita al Paese Alto dove i ristoratori da tempo si battono contro l’istituzione della Zona a traffico limitato che ha solo limitato i propri affari. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico