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SAN BENEDETTO - Alla fine pagherà il Comune per tutti. Ma una sola quota. La spinosa vicenda dei box della piccola pesca ha trovato nella tarda mattinata di ieri la sua soluzione al termine di una riunione in videoconferenza che è stata tetro di un positivo accordo tra l’amministrazione comunale e l’Autorità portuale di Sistema del mare Adriatico centrale sulla questione dei canoni demaniali richiesti ai concessionari dei box della piccola pesca del porto di San Benedetto.
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I termini
Gli operatori si sono infatti trovati di fronte alla richiesta di pagamento di circa 2500 euro di canone a fronte dei poco più di 300 che hanno versato negli anni precedenti.
L’intesa raggiunta, per soddisfare un’esigenza pubblica di interesse comunale, prevede che sia il Comune a richiedere la concessione dell’area occupata dai box della piccola pesca per la durata di un anno, il tempo necessario per ultimare i lavori del nuovo villaggio della piccola pesca che si affaccia su via Pasqualini e organizzare il trasferimento degli operatori che così lasceranno i vecchi box. «In questo modo- sottolinea Olivieri - il Comune, che ha già in concessione l’area su cui sorgeranno i nuovi manufatti, diventerà concessionario unico anche dell’area dei vecchi box pagando un unico canone che ammonta a circa 2.500 euro». La soluzione piace anche all’Autorità Portuale di Sistema: «Fra i compiti dell’Autorità di sistema portuale c’è sempre quello di favorire, in tutti i modi possibili, le attività produttive dei porti di propria competenza - afferma il presidente dell’Adsp Rodolfo Giampieri -, questo vale ovviamente anche per la piccola pesca di San Benedetto per la quale non c’è mai stata la volontà di creare problemi o difficoltà».
Il confronto
«Nel confronto di oggi con l’amministrazione comunale - prosegue il manager -, con cui c’è sempre stato un rapporto di grande collaborazione, è stato chiarito qualsiasi equivoco e trovata la soluzione più logica ed efficace per questo comparto, per permettere così di costruire le nuove postazioni senza influire sulle attività dei pescatori». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico