Terrore in mare: «Quattro ragazzi stavano per perdere i sensi». Salvati dai bagnini eroi

San Benedetto, terrore in mare: «Quattro ragazzi stavano per perdere i sensi». Salvati dai bagnini eroi
GROTTAMMARE - Erano tutti al lavoro, ieri, i bagnini del servizio di salvamento. Tornati sulle torrette e sui pattini dopo l’eroico salvataggio che ha salvato la vita ad...

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GROTTAMMARE - Erano tutti al lavoro, ieri, i bagnini del servizio di salvamento. Tornati sulle torrette e sui pattini dopo l’eroico salvataggio che ha salvato la vita ad almeno quattro ragazzi della comitiva di sei castignanesi che ha seriamente rischiato di annegare tra gli scogli di fronte alla spiaggia di Grottammare. Stefano Mellozzi, Riccardo Esposito, Cristiano Gasparretti, Cristiano Merli e lo stesso Luca Buttafoco, presidente della cooperativa di salvamento, sono gli eroi del giorno in Riviera.


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«Abbiamo notato che qualcosa non andava - ha raccontato Buttafoco - e in pochi istanti ci siamo resi conto che il problema era la risacca, una corrente che ti spinge lontano dalla riva, verso il largo. Se non sai nuotare bene è pericolosissima». E quei sei ragazzi non sapevano nuotare: «Sono subito partiti i primi due bagnini con il pattino - ha riferito Buttafoco - e sono arrivati a destinazione tra mille difficoltà».
 
Uno di loro è Stefano Mellozzi, figlio dell’ispettore del commissariato sambenedettese Massimo. Con gli altri colleghi non si è risparmiato ed ha anche riportato una ferita. «Mentre due del gruppo sono riusciti a recuperare la situazione e a raggiungere la riva, gli altri quattro sono stati davvero ad un passo dal perdere i sensi»- Uno di loro era stremato ed è stato il bagnino Cristiano Gasparretti a guidarlo fino ad un palo che si trova a ridosso delle scogliere: «Lo ha condotto a quell’appiglio che lo ha tenuto temporaneamente al sicuro per concentrarsi sugli altri tre». Nel frattempo la situazione si stava facendo sempre più critica e sono arrivati i rinforzi, quelli di Riccardo Esposito e Cristiano Merli. Anche Buttafoco, che solitamente ha un ruolo di coordinamento, ha mollato tutto e si è lanciato in acqua: «In quel punto c’è un pennello per fare prima ho raggiunto la cima e mi sono lanciato da lì». 
La “mazzata” 

Quando i quattro castignanesi sono stati messi al sicuro sul pattino e la paura sembrava alle spalle è arrivata la “mazzata”. La forza della corrente e quella opposta del vogatore ha visto un remo spezzarsi e diventare inutilizzabile. «Il pattino è diventato ingovernabile e in quelle condizioni era impossibile raggiungere la riva. Tutti in balia delle onde». Esposito ha risolto la situazione con una tavola sulla quale ha caricato i quattro ragazzi rientrati in spiaggia tra gli applausi delle persone che hanno lodato l’intervento dei cinque bagnini eroi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico