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SAN BENEDETTO - Ammodernamento e abbattimento delle barriere architettoniche nella stazione ferroviaria di San Benedetto: da anni s’annunciano lavori mai realizzati; intanto, all’interno dello scalo, fa cilecca persino l’impianto di videosorveglianza. Mette una certa inquietudine quanto scritto, nero su bianco, in un recente documento ufficiale Polfer.
L’atto
L’atto fa riferimento ad una bici abbandonata dentro la stazione. Ebbene, il personale della polizia sottolinea di non avere particolari elementi sulla dinamica del fatto: «Non è stato possibile visionare le immagini del sistema di videosorveglianza presente all’interno dello scalo - si legge del documento - in quanto al momento mal funzionante».
A San Benedetto? Tutto fermo. Per il momento, si muovono solo le parole. Come quelle scandite dai rappresentanti di Rfi che, pochi giorni fa, hanno avuto un incontro con l’assessore alla mobilità Bruno Gabrielli. In quella sede è stato annunciato primo intervento riguarderà l’abbattimento delle barriere architettoniche, con realizzazione di scivoli e soprattutto ascensori. Quindi una ristrutturazione e un rinnovo dell’intera infrastruttura a partire dalle banchine proseguendo con la struttura che fa da accesso alla rete ferroviaria. Il 2024 sarà l’anno giusto? Si spera, visto che le rassicurazioni sulla partenza del restyling si ripetono almeno dal 2021.
L’intervento
Su questo fronte s’era speso anche l’onorevole Giorgio Fede, indicando delle date sulla programmazione dei lavori, poi rivelatesi sballate: «A giugno 2022, via i lavori per migliorare accessibilità e comfort della stazione di San Benedetto» disse un anno prima l’esponente 5Stelle. Insomma: le dita di migliaia di viaggiatori (soprattutto quelli più fragili, come disabili o anziani) restano ben incrociate per i prossimi mesi, nella speranza che quello venturo sia davvero l’anno buono. Ma, visto che siamo in zona, occorre puntare i fari anche sulle condizioni di via Gramsci: strada che congiunge la stazione con l’isola pedonale del centro. In teoria, dovrebbe essere tenuta in gran spolvero, mentre la realtà è ben diversa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico