San Benedetto, per la dirigente Talamonti chiesto il rinvio a giudizio: bufera sul consiglio comunale che si fa a porte chiuse

Il capogruppo del gruppo misto Giorgio De Vecchis, sullo sfondo l’ex assessore Lazzari
SAN BENEDETTO - E’ stato chiesto un rinvio a giudizio per peculato nei confronti della dirigente al bilancio Catia Talamonti. Questione che ha aperto il consiglio comunale...

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SAN BENEDETTO - E’ stato chiesto un rinvio a giudizio per peculato nei confronti della dirigente al bilancio Catia Talamonti. Questione che ha aperto il consiglio comunale di ieri attraverso un’interrogazione d’urgenza presentata dal consigliere Giorgio De Vecchis e che ha portato l’intera minoranza ad astenersi dal voto sui punti riguardanti il bilancio sostenendo che sarebbero stati inficiati in quanto avallati dalla stessa dirigente. 

 

Le voci


Volevano il colpo di teatro ed è riuscito parzialmente visto che da giorni in Comune giravano voci su un possibile ordine del giorno con cui si sarebbe discusso del contenzioso che vede la dirigente Talamonti accusata di peculato per il suo mandato di presidente della partecipata Picenambiente. In particolare sul denaro percepito dall’allora presidente della partecipata, 80mila euro, che sarebbe dovuto tornare nelle casse comunali contrariamente a quanto accaduto. Lo scorso 5 ottobre è arrivata in Comune l’informativa della richiesta di rinvio a giudizio, con protocollo riservato 077082 proveniente dalla Procura della Repubblica e indirizzata al sindaco Spazzafumo, atto emesso nei confronti della dirigente, per il reato di peculato ai danni del Comune.

Da qui l’interrogazione presentata da De Vecchis che chiedeva se fossero pervenute ulteriori informazioni in considerazione che il provvedimento è stato notificato da oltre un mese, se di tale questione il sindaco avesse informato il segretario generale, se fosse stato avviato il procedimento disciplinare obbligatorio per legge e se fossero stati già adottati procedimenti o stiano per adottarsi a tutela dell’immagine e degli interessi economici del comune. A questo punto la seduta è stata secretata facendo uscire il pubblico.

Di fronte alle richieste di De Vecchis il sindaco ha risposto dicendo che darà mandato a un legale di fiducia per decidere se costituire il Comune parte civile e che non aveva informato del documento il segretario generale Zanieri. Parole di fronte alle quali il capogruppo del Gruppo misto ha accusato il sindaco di reato di omissione di atti di ufficio e che questa richiesta sarebbe andata a inficiare anche l’approvazione delle variazioni di bilancio. Intanto tra lunedì e martedì verrà nominato il nuovo assessore alla cultura. Quanto annunciato dal sindaco Spazzafumo nel corso del consiglio di ieri dando l’informativa sulla sfiducia dell’assessore Lazzari. 


Un punto, quest’ultimo molto teso, visto che la consigliera Annalisa Marchegiani aveva presentato una mozione d’ordine al fine di parlare della revoca. Discussione che è stata messa ai voti ma la maggioranza ha deciso di non parlarne. Quindi il sindaco ha proceduto all’informativa dicendo: «Sono giunto a questa decisione a causa di difficoltà politiche e riscontrate dalla stessa Lazzari, che ha rimesso le deleghe a quel punto ho deciso per la revoca visto che l’assessore non era più idonea». Parole che hanno mandato su tutte le furie Lazzari, presente in aula, che ha tuonato: «Lo querelo. Voglio risentire la trascrizione da quello che ho compreso il sindaco mi ha accusato di non essere stata idonea al mio ruolo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico