San Benedetto, corruzione: l'indagine va avanti, raffica di perquisiszioni

L'avvocato Francesco Voltattorni in un'aula di tribunale
SAN BENEDETTO - Una serie di intrecci e “scambi di favori” durati...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SAN BENEDETTO - Una serie di intrecci e “scambi di favori” durati fino a tutto il 2012 tra Sergio Spina e il maresciallo della Finanza Camposeo. Il tentativo di indurre alcuni testimoni a cambiare versione su quanto già dichiarato agli inquirenti, le difficoltà della procura a portare avanti le indagini per un continuo tentativo di inquinare le prove da parte dei tre indagati e, soprattutto, il presunto reato di corruzione che gli investigatori sostengono di aver accertato nel corso della lunga e delicata indagine che ha portato all’arresto dell’ex presidente della Samb Spina, del maresciallo della Finanza Camposeo e dell’ingegnere Sanguigni. C’è tutto questo ma anche altro nelle oltre 1600 pagine di informative che compongono il corposo dossier della procura di Ascoli. Sotto la lente degli investigatori ci sono i rapporti tra il sottufficiale delle Fiamme Gialle, in servizio alla caserma di San Benedetto, e l’ex patron della Samb durati anni, nel corso dei quali il maresciallo, secondo la procura, avrebbe beneficiato di diversi favori tra cui proprio il pezzo di terreno a Cupra ottenuto gratuitamente e considerato dalla procura “una mazzetta”. Ma c’è anche l’assunzione per un anno del figlio del maresciallo come cameriere in una delle aziende di Sergio Spina. E poi alcune fatture per dei lavori eseguiti sul famoso appezzamento di terra posto sotto sequestro. Insomma un’inchiesta che mette al centro un’ipotesi di intreccio corruttivo con un impianto accusatorio che ha convinto il Gip a rigettare la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali dei tre arrestati e sulla quale si era espresso negativamente anche il procuratore Michele Renzo con una decisione motivata. Spina, Camposeo e Saguigni sono in isolamento dal giorno del loro arresto, niente visite, tranne quelle dei rispettivi legali. Nei giorni scorsi la procura ha effettuato anche alcune perquisizioni. Gli inquirenti insomma stanno ancora indagando. Intanto i legali dei tre arrestati guardano con fiducia all’esito del ricorso presentato al Tribunale del Riesame che si pronuncerà martedì prossimo. “Oggi farò visita al mio assistito - dice l’avvocato Francesco Voltattorni che difende Sergio Spina - sarò da lui e gli porterò anche la foto del piccolo Mattia, nato giovedì mattina, che mi è stata affidata dalla moglie Marta. Avrei voluto portargliela ieri ma non mi è stato possibile. Poi faremo le nostre valutazioni sull’ordinanza di rigetto che devo ancora leggere attentamente”.


Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico