I sindacati Cigil e Cisl denunciano: «Risonanza di nuovo rotta, il macchinario è vecchio»

L'ospedale di San Benedetto
SAN BENEDETTO - Ancora una volta la risonanza magnetica dell’Ospedale “Madonna del Soccorso” è guasta «con tutte le ripercussioni che ben si possono...

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SAN BENEDETTO - Ancora una volta la risonanza magnetica dell’Ospedale “Madonna del Soccorso” è guasta «con tutte le ripercussioni che ben si possono immaginare per gli utenti del territorio rivierasco».

 

Lo denunciano i sindacati, Cgil e Cisl che chiamano in causa la Regione. «Dal 1°gennaio 2023, la sanità pubblica delle Marche viene assicurata attraverso l’istituita Azienda Sanitaria Territoriale (AST) con autonomia giuridica ed autonomia finanziaria, ma i problemi sembrano restare gli stessi. Era già accaduto in passato che la risonanza si fosse rotta e proprio nei primi giorni dell’anno un altro guasto ha imposto il rinvio degli appuntamenti fissati dai cittadini e gli esami da effettuare ai pazienti ricoverati. Nonostante le costosissime, continue riparazioni, dopo pochi giorni un nuovo guasto, dipeso molto probabilmente da un macchinario oramai desueto ed obsoleto (17 anni di vita), ha di nuovo interrotto la fondamentale prestazione sanitaria nonostante i continui aggiornamenti e revisioni dell’apparecchiatura che, a quanto pare, non sono serviti a nulla».

Le conseguenze

Tale disfunzione comporta gravissimi oneri per tutti i cittadini del territorio che sono costretti ad effettuare altrove la prestazione, a rivolgersi cioè a strutture private perchè ottenerla attraverso il servizio pubblico ospedaliero sta diventando una vera chimera. Da tempo le organizzazioni sindacali Cgil e Cisl denunciano che, sebbene la Radiologia di San Benedetto solo nel 2022 abbia prodotto, nonostante i numerosi guasti, oltre 80mila prestazioni di cui quasi 6mila risonanze «si continua ad investire in modo esponenziale sulle prestazioni radiologiche delle strutture private. C’è da chiedersi come mai questo strano fenomeno che da tempo è sotto gli occhi di tutti nessuno provveda, nell’interesse del cittadino/utente, a rendere più efficiente e più adeguato il servizio sanitario pubblico. Esasperati attendiamo che la nuova Ast - chiudono - intraprenda, con assoluta tempestività, le conseguenti iniziative per assicurare dignità e piena funzionalità del servizio sanitario pubblico alla collettività sambenedettese».

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Corriere Adriatico