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SAN BENEDETTO Contrasto alla movida molesta, in Comune si lavora ad un tavolo con rappresentanti di locali e residenti, per monitorare semestralmente la situazione. Ecco un aspetto della bozza del “Regolamento di convivenza”, presentata, la scorsa settimana, alle associazioni di categoria.
Le motivazioni
«Auguro i migliori risultati a questo organo ma, visti i precedenti, sono piuttosto pessimista. E sono pessimista anche per la china che sta prendendo l’attuale amministrazione». Così Giovanni Filippini: ex presidente del quartiere Marina Centro. Il suo riferimento scava negli anni passati, fino alla seconda amministrazione Gaspari che (nel 2015) istituì un organismo di confronto del tutto simile a quello che oggi viene imbastito dal team di Spazzafumo.
«Trovo assurdo dare un premio perché si rispetta una regola - sottolinea Filippini - ed anche sull’entità del premio ho molti dubbi». Sì, perché l’attuale documento (non definitivo) prevede come premio la possibilità di allungare l’orario di apertura. Per la serie: “Se ti comporti bene puoi lavorare più a lungo”. Per inciso: attualmente la bozza indica nelle 2 , l’ora in cui abbassare le saracinesche per bar, pub e simili durante il periodo non estivo; mentre d’estate, l’ora X scatterebbe alle 3. Questo senza considerare l’eventuale premio, ossia 1 ora “bonus”. Una trovata bocciata da Filippini: «Nei locali che resterebbero aperti - argomenta l’ex leader di Marina Centro - si andrebbe a creare una concentrazione maggiore di avventori, che si riversano lì, trovando chiusi altri posti. Questo potrebbe creare problemi, soprattutto in termini di rumori molesti». Da questo punto di vista, una soluzione radicale ci sarebbe se si riuscisse a realizzare il proposito indicato nel Programma di mandato 2021-2026: bussola dell’attuale amministrazione comunale che parla di «delocalizzazione della “movida” in luoghi a bassa densità abitativa». Facile a dirsi, difficile a farsi.
La composizione
Tornando al tavolo di confronto, vediamo nel dettaglio cosa prevede l’attuale progetto di “Regolamento di convivenza”: «Al fine di verificare gli effetti derivanti dall’applicazione del presente regolamento, individuare le eventuali criticità e formulare proposte sugli interventi e misure correttive da adottare, è costituito un apposito organo di monitoraggio». Nel dettaglio, oltre a rappresentanti del Comune, sarebbero coinvolti: 2 componenti in rappresentanza delle associazioni di categoria, 2 componenti per i residenti e 2 delegati dei locali.
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Corriere Adriatico