OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
SAN BENEDETTO - Bambini lasciati al freddo, una mensa senza tovagliette e pure un ricorso al Tar che pende per le nuove divise. Alla scuola Marchegiani i genitori sono preoccupati. Molti quelli indignati perché si tratta di alunni delle Elementari.
La situazione
A far esplodere la protesta delle famiglie il freddo che, nei giorni scorsi, era pungente neppure un’ora dopo l’alba. «I nostri figli vengono lasciati dallo scuolabus davanti all’istituto anche prima delle ore 8 e le porte si aprono alle 8.05» dicono le mamme. «Tutto vero - spiega la dirigente Elisa Vita -.
Già. Non si possono obbligare le maestre ad arrivare prima dell’orario di lavoro e tantomeno sottrarre i bidelli al loro compito, quello di far trovare le classi pulite e ordinate. Oppure anticipare l’orario scolastico. Così il pulmino per fare tutte le fermate, alla Marchegiani arriva in anticipo e i piccoli devono aspettare anche perché certo non possono stare da soli a quell’età. Ma c’è un altro problema che agita le famiglie. Quello della mensa. I piccoli che fanno il tempo pieno mangiano sul banco. «Sono finite le tovagliette per farli mangiare in mensa e non possono certo fare pranzo sugli stessi luoghi dove fanno altri tipi di attività».
L’esaurimento
Anche in questo caso la preside Vita offre la motivazione, anche se pure questo servizio non dipende dalla scuola ma appunto dall’appalto che è stato fatto dal Comune al quale appunto si sono rivolti sia la dirigente sia gli stessi genitori e ancora una volta senza risposte. «Mi hanno riferito anche di questo problema - conferma la dirigente - e l’ho fatto presente, ovviamente. Pare che le tovagliette, sempre scarse, siano terminate e quindi non ce ne sono più». Insomma, non sono poche le difficoltà di questo inizio anno alla Marchegiani dove, peraltro, alcuni genitori hanno anche inviato un ricorso al Tar che riguarda le divise.
«Sono venti genitori su circa 1500 - chiude Vita - e oramai tutti hanno acquistato la polo che costa 9 euro. C’è solo l’obbligo di mettere quella, sotto non è necessario acquistare quella con il logo, magari la T-shirt si mette sopra una normale felpa. Ho dato anche questa indicazione. Poi sotto ognuno fa come vuole: leggins, gonna, pantaloni ma non c’è la necessità di logo».
Leggi l'articolo completo suCorriere Adriatico