Prostituzione minorile e droga al parco: I residenti raccolgono 127 firme e le mandano a tutte le autorità: «Da 3 mesi nessuno ci ascolta»

Il parco di via Saffi
SAN BENEDETTO -  Una petizione che ha tutti i crismi della denuncia, firmata da 127 cittadini, residenti nella zona di via Saffi. È un appello disperato, una richiesta...

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SAN BENEDETTO -  Una petizione che ha tutti i crismi della denuncia, firmata da 127 cittadini, residenti nella zona di via Saffi. È un appello disperato, una richiesta di aiuto inviata a tutte le autorità: dal sindaco al prefetto, al commisariato e anche ai carabinieri e al comitato di quartiere del Paese Alto. Ma nessuno, dal 10 giugno, dicono i promotori della petizione, ha risposto.

Dal 20 cantieri-bis sull'A14 ma solo dal lunedì al venerdì. Le opere previste, simulate anche le possibili code. Un ruolo per i Comuni

 


Petizione, si diceva ma praticamente una denuncia. Sì, perché nel richiedere una più assidua presenza di forze dell’ordine, si parla di episodi gravissimi come, alla seconda riga, prostituzione minorile.


«Il parco - si legge -, una volta fiore all’occhiello del quartiere, è diventato il covo di spacciatori, tossicomani, prostituzione minorile, atti di vandalismo inauditi. Nelle ore serali e di notte il tasso alcolico è altissimo, lo schiamazzo è blasfemo e pericoloso, ledendo l’incolumità, la sensibilità ed il riposo altrui. Ultimamente sono caduti dei pali molto alti di ferro arrugginito con la rete metallica». Ma anche Il manto stradale sarebbe in una situazione penosa tra buche e sconnessioni, la segnaletica orizzontale «non esiste e ciò dà adito al parcheggio, sino ad invadere le intersezioni, creando non pochi problemi alla viabilità: noi residenti abbiamo seri problemi di parcheggio». E ancora: «Il traffico è diventato molto elevato, al punto di far proporre dai residenti l’istituzione di sensi unici, certamente limitante, ma anche rassicurante».


Le zone per la raccolta dell’immondizia si critica «sono sempre state abbandonate dagli operatori ecologici, i quali si limitano a svuotare i bidoni mentre la raccolta porta a porta con bidoncini familiari funziona molto bene». Infine l’illuminazione: «è deprimente - chiudono i cittadini firmatari -con zone d’ombra fastidiose e interi settori del parco totalmente bui, nei quali sono state trasferite alcune panchine» dove appunto si userebbero sostanze illecite. La scala che va al Paese Alto poi «è quasi sempre buia con il pericolo di cadere e/o di fare incontri sgradevoli. Alcuni delinquenti l’hanno usata come base per scagliare sassi contro le finestre di un’abitazione adiacente, provocando seri danni (circostanza accertata anche dalla polizia di Stato). La scala è ormai considerata zona franca anche dai vari operatori ecologici». Insomma una situazione grave alla quale però gli stessi residenti danno soluzioni: telecamere che chiedono al Comune al manto stradale, segnaletica orizzontale, illuminazione, disciplina del traffico, pulizia delle strade e delle zone di raccolta rifiuti. Oltre a un maggior numero di cassonetti soprattutto per gli sfalci. Chissà, magari stavolta qualcuno li prenderà a cuore. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico