Caos al Pronto soccorso di San Benedetto, in reparto va il direttore Esposito. Pazienti Covid lasciati nelle ambulanze

L'ospedale
SAN BENEDETTO - Il Pronto soccorso di San Benedetto va in tilt e il direttore dell’Area vasta 5 Massimo Esposito, si rimbocca le maniche, scende in reparto a smistare i...

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SAN BENEDETTO - Il Pronto soccorso di San Benedetto va in tilt e il direttore dell’Area vasta 5 Massimo Esposito, si rimbocca le maniche, scende in reparto a smistare i pazienti.  Quanto avvenuto martedì pomeriggio in una di quelle giornate da bollino rosso per l’emergenza sambenedettese dove i numeri oscillavano tra i 35 pazienti all’esterno e i 25 all’interno. Da qui la necessità di gestire i malati, di cui una parte è stata dirottata verso Ascoli


La situazione


Le temperature alle stelle, la città piena di turisti e l’organico del Pronto soccorso sottodimensionato. Gli ingredienti che hanno mandato in tilt l’emergenza, già messa a dura prova dal riacutizzarsi dei casi Covid. Uno dei problemi, infatti, è rappresentato dagli 8 posti Covid messi a disposizione all’interno del Pronto soccorso, che però sono sempre troppo pochi. Da qui la scelta di lasciare molti pazienti Covid nelle ambulanze dove vengono assistiti dagli operatori, diversamente si arriverebbe a 13-14 pazienti positivi e scatterebbe il rischio clinico per medici e infermieri. A questi si aggiungono i malori legati alle alte temperature di questi giorni di cui risentirebbero in gran parte bambini e anziani. Ecco allora che nel triage arrivano circa 25 persone come nella giornata di martedì e circa 35 rimangono in attesa all’esterno. Una situazione esplosiva che ha portato il direttore dell’Area vasta 5 a intervenire personalmente chiamando il direttore sanitario e rivolgendosi agli altri presidi sanitari per cercare di smistare i pazienti e trovare loro una sistemazione oltre che un’immediata prestazione sanitaria. Situazione che non si era mai verificata prima e ricorda un po’ l’episodio di alcuni anni fa quando il direttore sanitario Remo Appignanesi si improvvisò telefonista per un giorno. 


I precedenti


Si sta verificando quanto era stato annunciato in primavera dove l’organico dell’emergenza era stato definito insufficiente e non a caso 30 infermieri del Pronto soccorso avevano chiesto il trasferimento in altri reparti del Madonna del Soccorso. Da qui anche un servizio parziale della Guardia medica sempre per assenza di operatori. Non a caso l’AV5 aveva richiesto 6 infermieri e 3 oss alla Regione ma per ora sarà difficile visto che ci sarebbero problemi legati al budget. Insomma non si intravedrebbe nemmeno la soluzione a tale stato di emergenza. Gli stessi operatori vogliono scendere in piazza per manifestare la loro rabbia nel non riuscire a lavorare al meglio e soprattutto mettendo a repentaglio sia le prestazioni che l’assistenza ai malati. Non è la prima volta che le ambulanze sambenedettesi si trovano a dover prendere la strada verso Ascoli, dove i numeri dell’emergenza sono sicuramente diversi, anche in estate. Quindi si profila una manifestazione di piazza da parte degli stessi operatori.

 

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Corriere Adriatico