San Benedetto, il prezzo del gasolio è alle stelle e la marineria fa i turni: solo due uscite a testa in mare ogni settimana

San Benedetto, il prezzo del gasolio è alle stelle e la marineria fa i turni: solo due uscite a testa in mare ogni settimana
SAN BENEDETTO - La marineria tornerà ad uscire soltanto due giorni la settimana. E’ quanto deciso nel corso di una riunione che si è tenuta nel tardo...

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SAN BENEDETTO - La marineria tornerà ad uscire soltanto due giorni la settimana. E’ quanto deciso nel corso di una riunione che si è tenuta nel tardo pomeriggio di domenica, a poche ore di distanza dal rientro in mare che ha visto soltanto una quindicina di barche tornare a solcare l’Adriatico dopo la pausa per il weekend. 


 
A comunicarlo è il presidente della cooperativa Pescatori Progresso e Portavoce della marineria Giuseppe Pallesca. Il motivo è ovviamente da ricercare nei prezzi stellari raggiunti dal gasolio che rendono praticamente nulla il guadagno delle varie battute di pesca. «Usciranno quindici barche al giorno per quattro giorni - spiega Pallesca - questo significa che tutte le barche faranno due uscite alla settimana e non di più. Questo perché siamo tornati alla situazione di partenza con il prezzo del gasolio. In questo momento un litro dobbiamo pagarlo un euro e venti e la tendenza parla di aumenti. Come fai ad uscire in mare più di due volte alla settimana? Con questo sistema ogni barca farà due giorni ma in alternanza con le altre al fine di smuovere il mercato e cercare di poter aumentare i guadagni». In questo Pallesca era stato profetico dal momento che al rientro alle attività dopo il fermo biologico aveva parlato di alcune settimane di transizione prima di un ritorno a limitare le uscite settimanali. 

Il tutto mentre è venuto fuori, negli ultimi giorni, anche un altro problema. Quella degli operatori della pesca volante che in questi ultimi giorni, si sono visti rifiutare dalla Direzione Nazionale della Pesca, la richiesta di anticipare di due settimane il fermo pesca per le sardine e, nei prossimi giorni, potrebbero sentirsi dire un altro no per le richieste di rimodulazione dei tempi dei due fermi biologici che devono osservare nel corso dell’anno. Ma andiamo con ordine. Il primo rifiuto è arrivato dal direttore nazionale della Pesca in persona. Riccardo Rigillo ha infatti rigettato la richiesta di svolgere il fermo delle sardine dal 15 ottobre al 15 novembre anziché durante tutti i 30 giorni di novembre.

«Lo avevamo chiesto - chiedono gli operatori che fanno capo al porto di San Benedetto ma che stanno portando avanti queste iniziative insieme ai loro colleghi di Abruzzo, Molise e Puglia - perché il mese di novembre particolarmente redditizio ed è ormai evidente che a livello di tutela biologica, il fermo così come viene fatto, è inutile». In buona sostanza i marittimi erano disposti a fermarsi trenta giorni come previsto dalla normativa ma chiedevano semplicemente di anticipare il tutto di quindici giorni. Una richiesta rifiutata.

 

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Corriere Adriatico