San Benedetto, la prefettura chiama, la maggioranza frena: armi ai vigili urbani, dubbi e perplessità

San Benedetto, la prefettura chiama, la maggioranza frena: armi ai vigili urbani, dubbi e perplessità
SAN BENEDETTO - La prefettura chiama ma la maggioranza frena. È quanto sta accadendo in merito all’armamento del corpo della Polizia municipale. Richiesta...

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SAN BENEDETTOLa prefettura chiama ma la maggioranza frena. È quanto sta accadendo in merito all’armamento del corpo della Polizia municipale. Richiesta arrivata dal prefetto ma che dovrà passare in consiglio comunale dove in pochi sarebbero favorevoli.

 

Il sollecito

Il sindaco Spazzafumo ribadisce come da tempo la prefettura solleciti l’avvio del percorso per munire i vigili urbani di armi. «Ce lo chiedono da tempo – afferma il primo cittadino – quindi dovremo farlo». Iter che però dovrà essere validato dal consiglio comunale visto che la decisione non dipende dal sindaco. Nella coalizione Spazzafumo le posizioni sono contrarie. «Ci chiediamo soprattutto - afferma il capogruppo di Centro civico popolare Fabrizio Capriotti – se nella nostra città ci sia davvero bisogno di vigili con le armi. Non credo che ci sia una delinquenza tale da richiedere l’uso di pistole o altro, al massimo potremmo acconsentire a un’armatura leggera come i distanziometri». A fargli eco dal Gruppo misto Umberto Pasquali che dice: «E’ una questione che va discussa e non è così scontata. Si tratta di un argomento delicato che necessita di massima condivisione, non è che lo dobbiamo adottare dietro a una richiesta della prefettura, vanno valutati vari aspetti». Lo stesso comandante della polizia municipale Pietro D’Angeli sottolinea come siano necessari diversi passaggi ricordando come a fronte di molte città che hanno adottato l’armamento per i vigili tra cui Ascoli ce ne sono tante altre come Porto San Giorgio che hanno rifiutato. Perplessità ci sarebbero anche in minoranza, dove vengono richiesti soprattutto i passaggi necessari. Lo stesso centrodestra pone dei paletti e il consigliere Pasqualino Piunti afferma: «I vigili non possono andare alla guerra con le pistole ad acqua, però sono necessari tutti i passaggi istituzionali e soprattutto che venga concordato con questura e prefettura. Inoltre occorrerà sentire i vigili e tutte le forze dell’ordine al fine di arrivare a una posizione unitaria».

La richiesta

Al riguardo Piunti chiede la convocazione della commissione sicurezza per discutere l’argomento e il riconoscimento del primo livello al commissariato. Intanto entro l’anno verranno assunti sette nuovi vigili.

 

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Corriere Adriatico