San Benedetto, macabra scoperta di una scarpa con i resti di un piede

Gli inquirenti sul luogo del macabro ritrovamento
SAN BENEDETTO - «Chiamo dalla spiaggia. Qui c’è una scarpa da running, e dentro dovrebbero esserci i resti di un piede». Sono le parole di un...

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SAN BENEDETTO - «Chiamo dalla spiaggia. Qui c’è una scarpa da running, e dentro dovrebbero esserci i resti di un piede». Sono le parole di un sambenedettese che, ieri pomeriggio, ha chiamato il 113 per segnalare il macabro ritrovamento avvenuto alla foce del torrente Ragnola, nello stesso punto in cui la mattina del 18 novembre scorso erano stati rinvenuti i resti, in avanzatissimo stato di decomposizione, del corpo di una donna non ancora identificata. A quei resti, ossa e pochi brandelli di quello che un tempo era un corpo, mancavano diversi arti tra cui proprio un piede. Piede che potrebbe essere quello trovato ieri pomeriggio anche se la dimensione della scarpa, un numero 44, farebbe più pensare al fatto che possa appartenere ad un uomo.

Quindi le alternative, a questo punto, sono due: o il cadavere trovato a novembre appartiene ad una donna di alta statura oppure nel giro di due mesi nello stesso punto sono finiti resti umani appartenenti a due persone diverse. Sul posto, subito dopo la chiamata, sono andati gli agenti del commissariato insieme ai militari della capitaneria di porto di San Benedetto che hanno preso in consegna i resti umani e li hanno consegnati agli operatori dell’Asur. Un ulteriore tassello, insomma, che va ad aggiungersi al mistero di quel corpo che a distanza di due mesi dal ritrovamento, non ha ancora un nome. Tutto quello che al momento è accertato è che si tratta di resti di una donna.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico