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SAN BENEDETTO - «Ci hanno rimpallato più volte»; «È falso, hanno sbagliato ufficio». Scoppia anche a San Benedetto il caso “Piceno Pride” per il quale Liberə Tuttə - gruppo transfemminista intersezionale - sostiene di essere stato boicottato dall’amministrazione comunale e non aver ancora avuto l’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico per l’evento, fissato all’8 luglio.
Le motivazioni «per fare un Pride - spiegano le promotrici - servono diverse cose tra cui: tempo pratico per organizzarlo, i permessi per l’occupazione del suolo pubblico per una pedana, l’ordinanza per il corteo, l’avviso della pubblica manifestazione, l’enorme pazienza e il grande fegato per avere a che fare con amministrazioni e uffici pubblici: abbiamo fatto la richiesta per il suolo pubblico a San Benedetto il 28 aprile 2023, più di due mesi prima di quando ci sarà il Pride ma ancora non abbiamo risposta.
Il patrocinio
«Mi è stato chiesto infatti, un patrocinio per un evento regionale che si terrà a Civitanova Marche. In questo caso l’ho dovuto negare con lettera motivata perché non si può offrire un sostegno a una cosa che a cacde al di fuori della nostra competenza. Ma ribadisco che non c’è alcuna preclusione per quello che riguarda San Benedetto a patto che mi venga sottoposta la domanda». Di sicuro, ora, a mezzo stampa l’evento è stato reso noto, ora si vedranno gli sviluppi.
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Corriere Adriatico