San Benedetto, Picenambiente e Comune fanno i conti: in arrivo la maxi stangata sui rifiuti

San Benedetto, Picenambiente e Comune fanno i conti: in arrivo la maxi stangata sui rifiuti
SAN BENEDETTO - L’Istat graverà sulle tasche dei sambenedettesi. Dopo l’aumento delle tariffe sui servizi a domanda individuale dell’8,1%, si annunciano...

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SAN BENEDETTO - L’Istat graverà sulle tasche dei sambenedettesi. Dopo l’aumento delle tariffe sui servizi a domanda individuale dell’8,1%, si annunciano rincari anche per la Tari che verrà definito con il piano finanziario della Picenambiente. Il tutto a fronte di un bilancio positivo che l’amministrazione stila avendo incassato 20milioni di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

 
 
L’assessore al bilancio Domenico Pellei ha parlato della difficoltà a governare in un momento caratterizzato dagli aumenti dei costi energetici e dei materiali. Al riguardo l’assessore si è soffermato sull’inasprimento dei costi dei servizi a domanda individuale, già anticipati dal nostro giornale, dove per alleggerire l’aumento si è preso come riferimento l’aumento di agosto fermo all’8,1% altrimenti a novembre sarebbe stato dell’11%. «Se pensiamo che nel 1997 un aumento Istat era del 3% si può comprendere quanto sia cambiato oggi arrivando all’11. Abbiamo cercato di mitigare adottando delle misure come la soglia della fascia di esenzione per le mense che prima era riconosciuta alle famiglie con fino a 7mila euro di reddito e ora sarà fino a 10mila euro, oltre al fatto che per la prima volta vengono riconosciute tre fasce di reddito».

Un Istat che grava sulle tariffe ma che avrà una ricaduta anche sulla tassa dei rifiuti. A confermarlo sempre Pellei che ricorda come in quel caso inciderà anche l’aumento dei costi per il conferimento fuori ambito, infatti nella prima parte dell’anno si è conferito vicino Fano e ora a Fermo. Le tariffe Tari sono in fase di calcolo e verranno previste delle fasce di reddito per riconoscere delle agevolazioni e concedere sgravi. Sempre in merito agli aumenti l’assessore all’istruzione Lazzari ha puntualizzato come il Comune fornisca 2mila pasti annui e che l’aumento dell’8,1% sui buoni sia minimo a fronte di un inasprimento dei costi delle derrate che si aggira intorno al 36%. 

Un bilancio di inizio anno che deve fare i conti anche con le fibrillazioni che negli ultimi mesi hanno visto la maggioranza perdere due pedine quali Giorgio De Vecchis e Luciana Barlocci. «Siamo civici- replica il sindaco Spazzafumo - non abbiamo imposizioni. E’ chiaro che in un anno abbiamo raffinato i caratteri e c’è anche chi è critico e non propositivo, ma noi siamo trasparenti e puliti. Se qualcuno si vuole ergere a paladino lo faccia in autonomia, il resto della coalizione è unito e compatto. Se la Barlocci ha fatto una scelta diversa dalla nostra è una sua posizione. Se lei pensa di stare in maggioranza faccia pure, De Vecchis è stato più coerente. Entrambi si sono autoesclusi».

A distanza di un anno e mezzo il sindaco candiderebbe gli stessi esponenti? «La maturità ed esperienza arrivano con il tempo- risponde Spazzafumo - De Vecchis, per esempio, si è battuto per l’ospedale a San Benedetto mentre oggi si dice contrario. A oggi i numeri per governare li ho, poi non posso obbligare nessuno a rimanere, ma noi siamo tranquilli perché operiamo in trasparenza».

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Corriere Adriatico