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SAN BENEDETTO - È una bella storia di Natale quella che con semplicità vogliono raccontare i commercianti di viale De Gasperi. Si sono messi insieme, quasi tutti, circa una cinquantina, per aiutare un bimbo di Ascoli, di 4 anni, assistito dalla Onlus Bianco Airone, a sostenere le trasferte per curare la leucemia che la sua famiglia, indigente e già con altri tre fratellini da crescere, non è in grado di affrontare.
Per questo mercoledì dalle ore 8 alle 12 ognuno degli esercenti donerà uno dei prodotti che vende affinché sia realizzata una pesca. L’invito è andare all’angolo tra via Formentini e viale De Gasperi dove ci sarà il gazebo e tentare la fortuna.
La genesi
Tutto nasce dall’idea di Carlo Giudici che insieme al fratello Erminio gestisce l’Antico Caffè Soriano.
«Tutti noi - hanno spiegato i due politici - vorremmo poter sostenere al meglio i bambini, specialmente quando sono malati ma gli enti pubblici non sempre arrivano da soli su certe situazioni. Così la solidarietà aiuta dove non ce se la fa». Alla presentazione era presente anche il dottor Roberto Vianini, che ha lavorato anche con Gino Strada in Sierra Leone e Camboglia: insieme alla moglie, ha deciso di trasferirsi in Riviera dove ha conosciuto Bianco Airone. I fondi che saranno ricavati dalla pesca di beneficenza saranno impiegati dall’associazione - che ha già ricevuto dalla Fondazione Carisap un mezzo per trasportare i propri pazienti - per accompagnare il bambino meritevole di cure.
Le trasferte
«Almeno una volta al mese il piccolo che chiameremo Giuseppe deve essere portato all’ospedale pediatrico Salesi per le terapie - spiega la presidente Vallesi -. Lui però abita in Ascoli e un nostro volontario (presente alla conferenza stampa di ieri ndr) deve svegliarsi alle 4 del mattino per andare a prenderlo quindi affrontare il viaggio fino ad Ancona. Con i costi della benzina e dell’autostrada i suoi genitori non avrebbero mai potuto dargli l’assistenza della quale ha bisogno anche perché spesso la permanenza si protrae ben oltre mezzogiorno e c’è da restare anche dopo pranzo. Useremo i fondi raccolti per le spese vive». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico