SAN BENEDETTO - Due furti messi a segno da balordi. E non è la prima volta in entrambi i casi. Giovedì notte ignoti sono penetrati nei locali della bocciofila...
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Colpo in gioielleria alla pausa pranzo, grosso bottino
Ed è stato proprio Capecci il primo ad arrivare sul posto. «Ero fuori ed ero al telefono con i carabinieri - racconta - quando mi sono reso conto che i ladri erano ancora dentro». Sono stati i militari a dirgli di non entrare e di attendere il loro arrivo. I malviventi, nel frattempo, sono però fuggiti e, come nel caso del parco Eleonora, hanno procurato danni e portato via un bottino consistente in bottiglie e bevande trafugate dal bar.
Hanno però avuto tempo anche di mettere a soqquadro gli uffici alla ricerca di soldi o di oggetti di valore che però non hanno mai trovato. «Dal 2 settembre dello scorso anno - spiega il presidente Capecci - è la quinta volta che veniamo presi di mira e che la bocciofila viene visitata da malintenzionati». Più tardi altri balordi, o forse gli stessi, si sono resi protagonisti di una identica bravata a Porto d’Ascoli, al Parco Eleonora, facendo ma tornando a casa con qualche bottiglia di amaro e poche monetine. I malviventi sono riusciti ad entrare forzando un cancelletto che delimita il confine tra il parco e il centro sportivo che si trova alle spalle dell’area verde, verso la scuola Cappella. Un volta penetrati nel recinto che delimita il parco hanno raggiunto il chiosco, una struttura che si trova proprio di fronte all’ingresso. Hanno forzato la serranda e hanno spaccato la porta di ingresso. Non trovando nulla di valore hanno preso di mira un giochino per bimbi, di quelli che funzionano con le monetine da pochi centesimi. Lo hanno scassinato portando via quelle poche monetine che c’erano all’interno, si parla davvero di pochi spiccioli. Quindi si sono concentrati sul bar.
I danni
Oltre alla porta spaccata e alla serranda manomessa, i ladri si sono lasciati dietro tutta una scia di devastazione che ha interessato l’area del bar. Hanno messo a soqquadro i locali alla ricerca di soldi e di oggetti di valore anche se, alla fine del colpo, si sono dovuti accontentare di cinque bottiglie di amaro che sono sparite dagli scaffali e che, ieri mattina durante i controlli di rito in questi casi, mancavano all’appello. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico